La moda è un mezzo con cui esprimersi senza conformarsi né omogeneizzarsi. Parola di Dario Ciciriello, 33 anni, shop assistant e consulente d’immagine. Da quando aveva 14 anni è appassionato di moda, attraverso cui manifesta ciò che è e il suo stato d’animo. Su Instagram ha oltre 18mila followers ma non si definisce un influencer. «Mi piace giocare con la moda e con i social – racconta – ho una mia interpretazione del Mondo che con ironia comunico a chi mi segue». Non lo nega, come tanti avrebbe voluto partecipare alla sfilata di Gucci a Castel del Monte che ha seguito in streaming. «Amo il brand. Mi piace lo stile gender di Alessandro Michele, è un’evoluzione oltre che una rivoluzione. Con la sua moda e con i suoi abiti ‘unisex’ e ‘fluidi’ Gucci promuove pari opportunità. Essere lì sarebbe stato un modo per sentirmi vicino a quell’azienda».
Vedere Castel del Monte con quel vestito di luci e colori è stata una grande emozione per lui, anche perché quasi quattro anni fa lì si è celebrata la sua unione civile con Antonio.
«Credo che il cittadino andriese abbia capito che cosa ha vissuto in questi giorni e quanto siano state valorizzate le nostre bellezze. Spero, però, che tutto questo non cada nel dimenticatoio. Anzi – aggiunge – confido nel fatto che possiamo cambiare mentalità e approccio alla vita, esprimere le nostre identità e personalità, comprendere ciò che siamo e, soprattutto, capire quello che noi possiamo dare al territorio e quello che il territorio può consegnarci».
Dario ammette che spesso denigriamo la nostra terra. «Perché per gli scatti dei matrimoni scegliamo i centri storici di Trani o Bisceglie e poco la nostra città? Perché non consideriamo i nostri vicoli, i campanili, gli scorci, le terrazze? Lo stesso Gucci ha realizzato uno shooting utilizzando come sfondi il Chiostro San Francesco o la chiesa di Sant’Agostino. A volte siamo mediocri – sostiene – e mettiamo sotto i piedi la nostra stessa comunità».
Racconta di aver sognato di partire per Milano per fare carriera. Poi, però, ha scelto di rimanere qui per gli affetti, le relazioni, i legami e perché ha visto nel Sud diverse possibilità. «Se lo si vuole si può crescere professionalmente. Certo, in contesti come Milano è più facile sviluppare contatti ma stare qui è una sfida per me e significa lottare per migliorare i nostri luoghi. Nonostante le mille difficoltà, mi sento realizzato e ho ancora tanto da fare».
Per Dario il nostro limite è non essere lungimiranti e non credere abbastanza in noi. «Non guardiamo oltre il nostro naso, non pensiamo a trasformarci, cambiarci, progredire tenendo conto delle radici e assecondando tempi e contesti. Spero che con questa sfilata – conclude – Andria comprenda di essere tanto e di poter offrire tanto alla società».
ANDRIA E' ESTEROFILA, AMANTE DEL FORESTIERO…ALLA BASE DI TUTTO, L'IGNORANZA. UN SALUTO ALLA REDAZIONE ANDRIALIVE. GRAZIE.
Io e mia moglie nel 2016 c'abbiamo provato a fare le foto del nostro matrimonio nel Castello, siamo giunti fino all'ingresso con i fotografi, ma i rigidissimi regolamenti della sovrintendenza e gli altrettanto rigidi esecutori alla biglietteria, ci hanno impedito l'accesso, anche pagando… Quindi è vero che noi tendiamo a non apprezzare il nostro territorio, ma è pur vero che la burocrazia non aiuta affatto…
Sei un grande Dario 💪belle parole bellissima intervista 🥰
Grazie per averci illuminato. Ne avevamo davvero bisogno. Non si capisce.
Ciao Dario….quello che dici è vero….purtroppo i primi a non amare questo territorio sono proprio i suoi abitanti….Ignoranza, maleducazione ,mancanza di rispetto per il bene comune , prepotenza, arroganza, inciviltà, mi spiace …io vivo qui da più di 30 anni e vorrei tanto avere oggi la stessa voglia e lo stesso entusiasmo di quando ho deciso con entusiasmo, di cominciare da emigrata al contrario la mia vita qui.
Certo che a dire cose scontate come fossero grandi verità nascoste siamo bravi invece.
Io metto sotto i piedi quella parte della comunità incivile e maleducata,ovviamente salvando solo la parte non marcia,che fa la differenza!!!! Agli incivili,punizioni,ci vuole severità.adoro il nuovo sindaco, è una donna eccezionale,dovrebbe essere più severa con i cittadini incivili,visto che con le buone e i buoni esempi non capiscono,allora passare alle maniere forti è la cosa più giusta da fare, perché hanno stancato,stufato