Ad Andria ogni cittadino consuma in media 144 litri di acqua al giorno: è quanto comunica Coldiretti Puglia sulla base dell’analisi di dati Istat. Secondo questi numeri, sono 140 i litri utilizzati quotidianamente da ogni cittadino di Barletta, 169 a Trani. Per l’associazione che tutela gli agricoltori, serve un piano con una rete di piccoli invasi o serbatoi a basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio che possano conservare l’acqua piovana e distribuirla in modo razionale a case, industrie e agricoltura. Secondo Coldiretti, vanno velocizzate le autorizzazioni burocratiche com’è accaduto per la ricostruzione del Ponte Morandi a Genova, anche perché in Italia un’opera pubblica di importo superiore ai 10 milioni di euro viene realizzata mediamente in 11 anni, di cui 42 mesi per la progettazione, 60 per la costruzione, 16 per la gara d’appalto, 13 per il collaudo.
L’associazione ricorda che l’agricoltura è alle prese con l’aumento dei costi per l’irrigazione di soccorso e per il gasolio necessario a tirare l’acqua dai pozzi e azionare trattori e mezzi agricoli: «Una situazione – precisa Coldiretti – che fa salire ben oltre i 100 milioni di euro il conto dei danni provocati nel 2022 all’agricoltura pugliese. Caldo e siccità hanno compromesso quantità e qualità dei raccolti».
La Coldiretti continua a puntare su costosissimi invasi e dimentica del tutto il riutilizzo delle acque dei depuratori, che sono gratis. Come mai?
1/3 dei consumi idrici delle famiglie finisce nello sciaquone del water. Davvero uno spreco utilizzare acqua potabile per questo scopo.