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In ricordo dell’artista Peppino Tangaro

La Redazione
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un scritto di Bianca Tangaro, nipote del compianto, che sintetizza l'uomo e l'opera...
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"A mio nonno Giuseppe Tangaro
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rnMi basta pensare al fatto che le opere d’arte non muoiono mai. Mi basta pensare al fatto che dietro ogni forma e colore c’è l’anima di chi l’ha creata. Se pensiamo a volte che una vita sola non basta, in quei momenti potremmo invece riflettere sul fatto straordinario che basta una sola vita per far scaturire il genio artistico di qualcuno, che ha una sensibilità, che solo pochi
rnhanno. Tra questi pochi mio Nonno. Se è vero che, come dice Dostoevskij, “la bellezza salverà il mondo” , allora, grazie a ciò che ha creato, possiamo dire, credo, che siamo già a metà strada.
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Se voglio ricordarlo, guardare una sua foto non mi basta, se voglio ricordarlo davvero, voglio davanti ai miei occhi una sua frase, un suo schizzo, un bianco e nero, una sua tela, un quadro finalmente, e su di esso solo mi concentro. Tratti del suo essere, sfaccettato nelle più diverse forme d’espressione.

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Voglio ricordare i libri consigliati, le chiacchierate in bottega, le rime per il mio compleanno, il camice bianco sporco di oli dei colori più diversi, l’odore della tempera e dell’acquaragia, la gomma‐pane e il “chiaroscuro”, i gessetti colorati sull’asfalto, i discorsi su Montale, la calligrafia grande e rotonda sui fogli, gli articoli di giornale, le video‐cassette su Picasso e Duchamp, una poesia sempre in tasca e due confetti colorati nell’altra, “è dura dipingere una natura morta, ma forse ancor di più una natura viva”, gli occhiali tondi rossi su di un grande naso, spuntare le matite con un coltello, usare i petali di fiore stropicciati per colorare di verde o di rosso, conservare le foglie secche nei quaderni, ascoltare musica in bottega, chiamarti nonno mentre tutti ti chiamano Maestro, chiederti consigli sulla vita e riceverli, ma soprattutto conservarli, crescere e metterli in pratica, essere una persona buona, sincera con la vita e col mondo, essere aperti a ciò che la vita offre, apprezzare le diversità, saper osservare, sperimentare volti e luoghi nuovi, mettersi in gioco, rischiare e spingersi sempre un po’ più in là con la mente, “amare sapere” e “saper amare”.

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Se questa adesso sono io, è perché tutto questo sei stato tu.

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Bianca
rn19.9.2011

giovedì 22 Settembre 2011

(modifica il 4 Agosto 2022, 20:56)

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Michele1
Michele1
12 anni fa

UN GIORNO MI DISSE:IL VERO ARTISTA,SI SCOPRE,QUANDO MUORE,MAI PRIMA.COMMOVENTE

fedele66
fedele66
12 anni fa

un giorno di tanto tempo fa( circa 30 anni) ero con lui nella camera di ospedale, io operato di appendicite lui, non ricordo. Persona squisitissima. MI fece pure un ritratto perchè mi diceva spesso che avevo un bel visetto.(avevo circa sei anni). LO ricordo ancora con gioia quei giorni vissuti un po cn lui.