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“Allenarsi al futuro”, al “Carafa” approda un progetto di formazione continua con testimonial importanti

La Redazione
Gli studenti hanno avuto la testimonianza di Carlo Molfetta, oro olimpico a Londra in Taekwondo, che attraverso le proprie esperienze ha cercato di testimoniare proprio ciò in cui egli per primo ha creduto e i risultati raggiunti
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A conclusione delle attività di orientamento rivolte alle classi quinte, lo scorso 6 marzo l'ITES LES "Ettore Carafa" di Andria ha accolto i rappresentanti della Bosch Italia e Randstad Italia, Alessandro D’Amore e Giuliana Fenech. Bosch conosce l’Italia sin dal lontano 1908; presenta nel nostro territorio ben 18 aziende controllate, 17 stabilimenti produttivi e 3 centri di ricerca/sviluppo e occupa circa 6.000 addetti, mentre Randstad è una multinazionale olandese che si occupa di ricerca, selezione e formazione di risorse umane.

Il fine di questo incontro è stato quello di far conoscere agli studenti dell’Istituto le principali richieste di professionalità da parte delle grandi aziende ed esortarli alla formazione continua attraverso la metafora dell'allenamento e dello sport. Con il progetto “Allenarsi al futuro” le suddette aziende hanno promosso 200 incontri in tutta la penisola italiana coinvolgendo all'incirca 25.000 studenti tra scuole medie, scuole superiori e università. La mission è stata proprio quella di inculcare negli studenti le nozioni relative all’allenamento e alla preparazione in quanto essenziale e fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi futuri di ognuno perché il futuro si costruisce nel tempo e dipende solo ed esclusivamente dalla costanza, dall'impegno e dal sacrificio.

Testimonial di tale progetto è stato Carlo Molfetta, oro olimpico a Londra in Taekwondo, campione che attraverso le proprie esperienze ha cercato di testimoniare proprio ciò in cui egli per primo ha creduto e i risultati che ha raggiunto. Le sue parole di incoraggiamento sono state infatti: «Non esiste nessuna persona al di fuori di voi stessi che vi dica cosa potete o volete fare». Il connubio lavoro-sport risulta, dunque, chiarissimo: come nello sport, anche nel lavoro si dovrebbe avere a mente l’obiettivo del raggiungimento del risultato. Oggi i dati nazionali continuano a parlare della situazione catastrofica italiana, così come risulta dallo scoraggiante 40% di disoccupazione giovanile, ma forse la cosa migliore sarebbe parlare di novità e comportamenti propositivi che proprio le imprese succitate stanno attivando. Quest’ultime, infatti, si dimostrano essere la principale fonte economica attiva della nostra nazione e, dopo anni di impegno, cooperazione e fatica, sono giunte a primeggiare nello scacchiere internazionale. Attraverso questo incontro si è voluto evidenziare quanto i giovani abbiano il dovere di porsi degli obiettivi e quanto sia inevitabile nel loro percorso incontrare ostacoli superabili solo grazie ad un allenamento. Essi, infatti, devono perseguire politiche basate su uno studio costante e attento in cui vi è l’essenziale bisogno di metterci del mero impegno.

Le due grandi aziende, inoltre, hanno finalizzato il progetto proprio alla consapevolezza delle abilità che spesso non si conoscono e alla giusta scelta di corsi di laurea in linea con le proprie attitudini e dove si possa esprimere tutto il potenziale così da trovare il giusto equilibrio tra ciò che si è predisposti a fare e ciò che necessita il paese. Tale incontro, inoltre, ha voluto creare basi per una futura partnership della scuola per progetti di alternanza scuola lavoro attraverso tirocini formativi dopo il giusto orientamento sempre in linea con le tendenze di ognuno. Il futuro del nostro paese e di ognuno di noi dipende da scelte che devono essere fatte con consapevolezza e ciò è possibile solo se c’è un buon bagaglio di conoscenze e un adeguato sviluppo delle competenze. Per uno studente lo studio rappresenta un dovere imprescindibile e un mezzo peculiare per il futuro che lo aspetta. Lo studio arricchisce, permette di realizzare sogni e di avere ampia scelta nel mondo del lavoro. Uno studente, in futuro, infatti, potrebbe creare un proprio business, inventare un particolare prodotto degno della cosiddetta “New economy”. Tutto ciò grazie alla conoscenza e alle fatiche di un incessante allenamento. Si potrebbe, quindi, paragonare la vita ad un’opera d’arte e, per viverla, bisogna, come ogni artista, quale che sia la sua arte, porre delle sfide difficili da contrastare. Bisogna optare per obiettivi che siano ben oltre la nostra portata. Bisogna tentare l’impossibile, nella speranza di riuscire, prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a raggiungere le proprie ambizioni, comprovando, così, di esser all’altezza della sfida. Lavoro, lavoro, lavoro, è questo, in definitiva, ciò che bisogna praticare, insegnare ed apprendere. Solo lavorando, facendo le giuste scelte e con un pizzico di coraggio e tenacia, si può evitare di vivere una vita al condizionale cioè di dire “Io sono” e non “Io avrei potuto essere”.

 

Articolo scritto da Alessandra Guadagno e Lorenzo Casafina

giovedì 9 Marzo 2017

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