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Errato calcolo della Tari: «Perché l’Amministrazione non dà indicazioni?»

La Redazione
«L'ufficio tributi interpellato dal sottoscritto sostiene di non aver ricevuto le direttive dal Sindaco per poter affrontare questa problematica e consiglia di pagare l'imposta del 2017 calcolata erroneamente»
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Una richiesta di un lettore che accogliamo e pubblichiamo: “accendere un faro” sull’errato calcolo della TARI da parte del nostro ufficio tributi (come quello di molti altri comuni) dal 2014 ad oggi e sulle mancate direttive per le richieste di rimborso.

É qualche settimana fa la notizia sulla circolare con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze ribadisce ufficialmente l’errore commesso da molti Comuni italiani nel calcolo della quota variabile della Tari, la tassa rifiuti, come emerso dopo la risposta dello scorso 18 ottobre all’interrogazione parlamentare di Giuseppe L’Abbate (M5S). Il deputato 5 Stelle, partendo dal caso del proprio Comune di residenza, Polignano a Mare (BA) guidato dal Presidente Anci Puglia Domenico Vitto (PD), ha sollevato il caso a livello nazionale, dove viene stimato un 10% di paesi incappati nell’errore tra cui il Comune di Andria. Il parere del MEF stabilisce definitamente le regole per il calcolo della Tari, confermando che la quota variabile della tassa rifiuti si calcola una sola volta e non separatamente per le utenze domestiche e per le pertinenze. Infatti dalla legge (il riferimento è al D.P.R. n. 158/1999), non si ricava la possibilità di computare la quota variabile sia in riferimento all’appartamento che per le pertinenze.

Ad oggi, però non sono giunte indicazioni in merito dal Comune di Andria e il lettore scrive: «In breve, come specificato da una circolare del Ministero dell’Economia, la parte variabile dell’imposta deve essere applicata solo all’abitazione principale e non alle pertinenze se presenti. Dal 2014 ad oggi la parte variabile dell’imposta è stata puntualmente applicata dal nostro comune anche alle pertinenze (box, cantine, etc.).

Il 31/12/2017 scade il pagamento della Tari del 2017 anche questa calcolata in modo errato come le precedenti. Visto il palese errore ammesso dal Ministero non sarebbe meglio per il nostro Comune, predisporre le linee guida per i suoi uffici tributi per la richiesta di rimborsi/compensazioni entro tale scadenza? In questo modo si permetterebbe al cittadino/contribuente di recuperare subito quanto sborsato in eccesso negli anni precedenti.

L’ufficio tributi interpellato dal sottoscritto sostiene di non aver ricevuto le direttive dal Sindaco/Amministrazione per poter affrontare questa problematica e consiglia di pagare comunque l’imposta del 2017 calcolata erroneamente e poi chiedere il rimborso successivamente quando le direttive saranno arrivate (sic).

Ma non sarebbe più logico e serio risolvere la questione arcinota immediatamente?

Ovviamente scrivo per mero interesse personale ma credo che diversi nostri concittadini si trovino nella mia stessa situazione.

Inoltre queste parole non sono dettate da alcun interesse politico ma soltanto da ragioni economiche e, come già detto, di serietà ed efficienza da dimostrare da parte dell’amministrazione pubblica».

giovedì 7 Dicembre 2017

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Bruno Salvatore
Bruno Salvatore
6 anni fa

Io aspetto ancora il rimborso ici pagato con l'aliquota più alta del dovuto ma a tutt'oggi non si parla ancora di rimborso, quindi meglio non pagare e aspettare che il comune decida,

Arcangelo Falcetta
Arcangelo Falcetta
6 anni fa

Grazie per averci informato, vorrei come tutti i cittadini andriesi avere una immediata soluzione dall' amministrazione. Io personalmente aspetto a pagare!…..