Attualità

Dopo tanto patire arriva finalmente la terapia per il 44enne andriese affetto da SLA

La Redazione
L'uomo affetto da sclerosi amiotrofica laterale si sta sottoponendo alla cura sperimentale concessa dalla ASL
scrivi un commento 29861

Era venerdì 29 dicembre scorso, nel pieno delle festività, quando
la nostra redazione accoglieva l’amaro sfogo della giovane figlia di un malato
di SLA che reclamava il diritto alla cura di suo padre. Tardavano ad arrivare
farmaci salvavita, cure alternative costosissime che comunque passa la ASL. Mesi
di attesa e intanto la malattia degenerava.

La ragazza si era rivolta alla nostra redazione; avevamo cercato
di capire presso la ASL come mai il farmaco stesse tardando ad arrivare

L’uomo, andriese, padre di tre figlie, di cui due ancora
minorenni, un mutuo da pagare e una situazione fisica seriamente
compromessa dagli accadimenti. È affetto da sclerosi amiotrofica laterale, zona
bulgare, con seri problemi a ingerire e a respirare.

Il farmaco alternativo, il “Radicult”, viene venuto in fiale ed
una scatola da 5 unità costa 1.200 euro, costi praticamente impossibili per la
famiglia in questione, considerata la situazione economica in cui versano. Costretti ad attendere che il farmaco lo passi la mutua: l’attesa si dilata e
da maggio 2017 (mese in cui è partita la richiesta) fino ai primi di gennaio il
nulla!

Dal policlinico di Bari giungevano intanto informazioni
frammentarie circa l’attesa ulteriore per il suo arrivo in Italia (considerando
che giunge dalla lontana India) e la somministrazione effettiva dello stesso al
paziente.

Un’attesa che si è accorciata dacché abbiamo ospitato lo sfogo
della giovane figlia sulle pagine virtuali del nostro giornale. Un tam tam
mediatico che, fortunatamente, ha sortito i suoi effetti positivi.

Il giorno stesso alla pubblicazione sua figlia ci aggiornava
tramite messaggio: «Mia madre mi ha appena riferito che il 3 gennaio ci hanno
fissato un appuntamento a Bari per una visita e l’8 Gennaio 2018 mio papà
inizia la terapia».

A distanza di qualche giorno, sua figlia ci dice che la terapia
va avanti e che tutto procede bene, per ora.

Sembra essersi risolto tutto! La famiglia ringrazia la nostra
redazione e tutti coloro che hanno voluto contribuire (diversi sono stati i potenziali
benefattori che, a seguito dell’articolo, si sono resi disponibili a
contribuire fattivamente all’acquisto del farmaco presso la farmacia del
Vaticano o tramite aziende private. Per fortuna non ce n’è stato bisogno ndr).

A noi piace pensare a una semplice casualità e che non sia
stato solo merito di articolo di giornale. Il diritto alla salute è una cosa
seria!

sabato 13 Gennaio 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti