Nel 2017, il conflitto in Siria è continuato ininterrottamente, uccidendo il numero di bambini più alto di sempre, 50% in più rispetto al 2016.
Solo nei primi due mesi del 2018, risultano uccisi o gravemente feriti circa 1.000 bambini e ragazzi, a causa dell’aumento di violenze soprattutto nelle aree poste sotto assedio, come la Ghouta orientale. Bombardamenti e colpi di armi da fuoco sono attualmente la prima causa di morte fra i bambini e ragazzi siriani.
Al momento non si intravede una fine della guerra e l’UNICEF lancia un allarme particolare per i bambini con disabilità, che rischiano di rimanere esclusi e dimenticati.
Bombardamenti e uso indiscriminato di armi esplosive in centri densamente popolati hanno provocato un enorme numero di vittime fra bambini e adolescenti, che oggi contano per un quarto delle vittime civili totali.
I bambini rappresentano il 17% delle vittime di mine e altri ordigni esplosivi. Nell’anno appena trascorso più di 360 bambini e ragazzi sono rimasti feriti: molti di essi hanno riportato disabilità permanenti.
«Durante un conflitto, i bambini con disabilità sono fra i soggetti più vulnerabili» ha dichiarato Geert Cappelaere, Direttore UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa. «Hanno bisogno di cure e servizi specialistici, con bisogni diversi rispetto a quelli degli adulti. Senza accesso ai servizi sanitari, all’istruzione e a attrezzature come protesi e sedie a rotelle, questi bambini affrontano un rischio molto concreto di rimanere esclusi, abbandonati e stigmatizzati, mentre il conflitto continua inesorabilmente».
Alcuni numeri, meglio bambini e ragazzi-persone- colpiti dopo sette anni di guerra
- Oltre 1,5 milioni di persone vivono con una invalidità permanente a causa della guerra. Ben 86.000 persone sono rimaste senza arti.
- 5,3 milioni di bambini siriani hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria
- 170.000 minori vivono sotto assedio.
- Il 12% dei bambini sotto i 5 anni, nella zona della Ghouta orientale, soffre di malnutrizione acuta: il tasso più alto mai registrato dall’inizio della guerra.
- 2,8 milioni sono i bambini sfollati all’interno della Siria e 2,6 milioni quelli rifugiati nei Paesi vicini.
- Nel 2017, è stato reclutato per combattere un numero di bambini tre volte maggiore rispetto al 2015.
- Quasi 10.000 bambini rifugiati siriani sono non accompagnati o separati, e molti di loro sono vulnerabili allo sfruttamento, compreso il lavoro minorile, a causa della mancanza di documentazione legale.
- Nel 2017, le Nazioni Unite hanno verificato 175 attacchi armati contro personale o infrastrutture sanitarie e scolastiche
- Fra i rifugiati siriani in Libano e in Giordania, l’80% delle ferite sono una conseguenza diretta della guerra.
La condizione dei bambini disabili è aggravata dalla insufficienza di strutture e personale in grado di offrire assistenza medica e psicologica adeguata.
Le famiglie non hanno mezzi economici o la capacità di fornire loro le attrezzature e i servizi di cui questi bambini hanno bisogno.
I bambini con disabilità sono esposti a un maggiore rischio di cadere vittime di violenze, sfruttamento, abuso o abbandono, soprattutto quando sono orfani o separati dai genitori o da chi dovrebbe prendersi cura di loro.
I danni devastanti provocati da sette anni di guerra non hanno sconfitto la determinazione dei bambini siriani. «Nonostante le ferite e lo sradicamento, la loro determinazione non conosce confini» ha affermato il direttore regionale dell’UNICEF, Geert Cappelaere. «Quando ai bambini disabili e alle loro famiglie vengono forniti il sostegno e i servizi di cui hanno bisogno, essi superano le sfide che hanno di fronte e compiono imprese straordinarie per rivendicare la loro infanzia, la loro dignità e i loro sogni».
La crisi in Siria non ha precedenti per complessità, brutalità e durata, e non può continuare ad essere affrontata com’è stato fatto finora. In nome dei bambini con disabilità e di tutti i bambini colpiti dalla guerra in Siria, l’UNICEF chiede alle parti in conflitto, a coloro che esercitano influenza su di esse e alla comunità internazionale nel suo insieme, di intraprendere iniziative urgenti per i bambini che vivono in Siria e per i bambini siriani rifugiati all’estero:
-Investire nella fornitura ai bambini di assistenza di prima necessità e di servizi di riabilitazione a lungo termine, inclusi il sostegno psicologico e sociale e l’assistenza per la salute mentale.
-Aumentare l’accesso ai servizi di base inclusivi: salute, acqua, nutrizione, istruzione e protezione.
-Progettare programmi per e con la partecipazione dei minori con disabilità e più risorse per rendere i servizi pubblici effettivamente inclusivi
-Aumentare l’assistenza finanziaria alle famiglie con bambini disabili, per aiutarli ad avere strumenti indispensabili quali sedie a rotelle, protesi e prodotti ortopedici
-Lavorare nelle comunità locali sull’inclusione dei bambini con disabilità per affrontare lo stigma sociale.
-Assicurare finanziamenti flessibili, senza restrizioni e pluriennali per rispondere ai bisogni dei bambini, a cominciare da quelli con disabilità e delle loro famiglie, per favorire l’accesso a servizi specialistici.
-Supportare il lavoro di ricostruzione e ripresa, rendendo prioritari i bisogni dei bambini, anche di quelli con disabilità. Oltre ai mattoni e alle pietre, servono una ripresa e una pace duratura per ricucire il tessuto sociale lacerato e per riportare una cultura di tolleranza e diversità che tenga unite le comunità.
-Porre fine ai crimini contro i bambini tra cui: uccisioni, mutilazioni, reclutamento e bombardamenti su scuole e ospedali
-Porre fine alla guerra con soluzioni politiche, concrete e non aleatorie, e mettere fine a tutte le restrizioni sulla fornitura di aiuti umanitari.
Il rapporto dettagliato: “Siria, 7 anni di guerra: l’intervento umanitario dell’UNICEF in numeri”
https://www.unicef.it/Allegati/Siria_7_anni_di_guerra_dati.pdf
Per piacere non mettette immagini così crude ve ne prego. Lo so è una terribile realtà, mi fa malissimo vedere immagini così forti e cruenti.Spero se esista un Dio, di non far succedere niente più atrocità a questi angeli. E non solo in Siria Irak Afghanistan. ???????????????????????? ma in tutto il mondo.