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Migliaia di morti e tanto silenzio: cristiani massacrati in Nigeria

Geremia Acri
Quando l'essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà... diventa indifferente e l'indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti
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«L’indifferenza uccide, e noi vogliamo essere voce che contrasta l’omicidio dell’indifferenza. Vogliamo dare voce a chi non ha voce, a chi può solo inghiottire lacrime, perché il Medio Oriente oggi piange, soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze». Con queste parole di Papa Francesco, si è aperta a Bari sabato 7 luglio c.m., la preghiera per la pace in Medio Oriente e per i cristiani perseguitati

È questa preoccupazione per la sorte di tanti cristiani in medio Oriente, come anche in tutto il mondo, per le ombre di guerra che oscurano il sole della pace, ad aver spinto tutti i Capi delle Chiese cristiane del Medio Oriente ad accettare l’invito di Papa Francesco.

«Non commettete lo stesso errore che è stato fatto con il genocidio in Ruanda. Era sotto gli occhi di tutti, ma nessuno lo ha fermato. E sappiamo bene come è andata a finire». Così ha dichiarato alla fondazione di diritto pontificio, Aiuto alla Chiesa che Soffre, il vescovo di Gboko, mons. William Amove Avenya, diocesi nello Stato a maggioranza cristiana di Benue. Quella del Vescovo è l’ennesima voce di un vescovo della Middle Belt nigeriana che si leva per denunciare un fenomeno sempre più preoccupante e dilagante, quello degli attacchi da parte dei pastori islamisti fulani che nei giorni scorsi hanno messo a segno nuovi attacchi nell’area di Jos, capitale dello Stato di Plateau, uccidendo oltre 100 persone. I pastori fulani fanno pascolare il loro bestiame nella Middle Belt nigeriana da secoli e vi sono sempre stati scontri con i contadini locali, a maggioranza cristiana, i cui raccolti sono spesso dimezzati o addirittura distrutti dalle mandrie. Ma se in passato tali conflitti potevano essere di carattere prettamente etnico o economico, oggi la matrice religiosa sembra aver preso il sopravvento. Secondo dati ufficiali vi sarebbero state 492 vittime dall’inizio dell’anno nel solo Stato di Benue. «Sono criminali e terroristi ma non fanno le stesse cose nei territori a maggioranza musulmana – aggiunge monsignor Avenya – Siamo convinti che sia in atto una pulizia etnica nei confronti dei cristiani». I vescovi di Katsina Ala (Benue), monsi. Peter Iornzuul Adoboh, e di Lafia (Nassarawa), mons. Matthew Ishaya Audu, ritengono che vi sia una “chiara agenda per islamizzare la Middle Belt nigeriana”. Un piano che si serve dei pastori fulani. «Vogliono colpire i cristiani – spiega mons. Audu – e il governo non fa nulla per fermarli, perché anche il presidente Buhari è di etnia fulan»”. Ad alimentare i sospetti di una protezione da parte del governo non è soltanto l’inattività della polizia federale, ma è anche il fatto che i pastori fulani sono dotati di armi sempre più sofisticate, «costose che non possono permettersi. Chi le fornisce loro?E poi in quelle aree ci sono check-point ogni due chilometri, è possibile che uomini armati con le mandrie al seguito divengano invisibili?”. Il 22 maggio scorso tutte le diocesi della Nigeria hanno aderito alla marcia di protesta per chiedere al governo di proteggere i cristiani. “I nostri fedeli vengono uccisi oppure vivono in condizioni di sfollati a causa delle violenze – affermano i vescovi di Lafia e Katsina Ala – e l’Occidente guarda ancora ai fulani come ad una problematica interna. Non fate come con il Ruanda, non aspettate che si compia il genocidio prima di intervenire!»

«L’umanità ascolti il grido dei bambini, la cui bocca proclama la gloria di Dio. La speranza ha il volto dei bambini». È l’appello lanciato da Papa Francesco durante l’incontro ecumenico di preghiera svoltosi a Bari.

Il Papa ha ricordato che «in Medio Oriente, da anni, un numero spaventoso di piccoli piange morti violente in famiglia e vede insidiata la terra natia, spesso con l’unica prospettiva di dover fuggire. Questa è la morte della speranza. Gli occhi di troppi fanciulli hanno passato la maggior parte della vita a vedere macerie anziché scuole, a sentire il boato sordo di bombe anziché il chiasso festoso di giochi. L’umanità ascolti – è stato l’accorato appello di Papa Francesco – il grido dei bambini, la cui bocca proclama la gloria di Dio. È asciugando le loro lacrime che il mondo ritroverà la dignità».

L’anelito di pace si levi più alto di ogni nube scura. I nostri cuori si mantengano uniti e rivolti al Cielo, in attesa che, come ai tempi del diluvio, torni il tenero ramoscello della speranza. Il Medio Oriente non sia più un arco di guerra teso tra i continenti, ma un’arca di pace accogliente per i popoli e le fedi. Si diradino le tenebre della guerra, del potere, della violenza, dei fanatismi, dei guadagni iniqui, dello sfruttamento, della povertà, della disuguaglianza e del mancato riconoscimento dei diritti.‘Su te sia pace’, in te giustizia, sopra di te si posi la benedizione di Dio.

Quando l’essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà…diventa indifferente e l’indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti.

mercoledì 11 Luglio 2018

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