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Ricoveri ospedalieri, per cosa ci si ammala di più?

La Redazione
Per la nostra provincia, emerge che la principale causa di ricovero è legata a scompenso cardiaco. Ma colpisce anche il dato sulla seconda causa più frequente, la broncopneumopatia cronica ostruttiva
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Uno studio condotto da studenti di Data Science dell’Università di Milano-Bicocca e il “Sole 24 Ore” ha analizzato l’andamento dei ricoveri per diverse patologie utilizzando i dati del Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliera: è emerso che, in generale, gli italiani si ricoverano sempre meno. Infatti, il numero totale di dimissioni è diminuito del 2.62%, passando dai 9.305.006 del 2015 ai 9.061.064 del 2016, il che significa che mediamente si verificano circa 670 ricoveri in meno ogni giorno. Un dato, questo, che però potrebbe scendere ancora se ci si attivasse sotto maggiormente sul fronte della prevenzione.

Per la nostra provincia, emerge che la principale causa di ricovero è legata a scompenso cardiaco, correlato solitamente all’aumento della popolazione anziana e a uno stile di vita non salutare. Ma colpisce anche il dato sulla seconda causa più frequente, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

La BPCO rappresenta la quarta causa di morte in Europa. La lunga esposizione a sostanze irritanti che danneggiano i bronchi, in particolare il fumo di tabacco, né è la principale causa. A scatenare i sintomi contribuiscono però anche fumo passivo, polveri ambientali, agenti chimici (vapori, irritanti e fumi), e inquinamento domestico causato da combustibile utilizzato ad esempio per cucinare o riscaldare in ambienti mal ventilati.

Il tasso di ospedalizzazione per BPCO è altissimo in due aree: la Puglia, appunto, dove Brindisi e Taranto subiscono l’inquinamento causato dall’Ilva e dalla centrale ENEL Federico II, e le zone industriali tra Lombardia, alta Toscana e Liguria.

Non solo emissioni inquinanti: a concorrere sono i livelli delle polveri fini e dell’ozono.

Solo tra l’11 e il 20 di ottobre, ad Andria sono stati rilevati ben 5 sforamenti nella rilevazione del Pm 2,5, il che impone, assieme a questi dati, una seria riflessione. Le polveri sottili sono il frutto delle emissioni degli autoveicoli, che ad Andria sembrano essere più degli abitanti stessi. I dati ci “urlano” che bisogna iniziare ad adottare subito comportamenti più virtuosi, abbandonando le auto e riscoprendo il piacere (nonché la salubrità) di una passeggiata a piedi o in bicicletta. Ne beneficerà la salute di tutti.

martedì 23 Ottobre 2018

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