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​Yemen, la guerra ignorata: una vittima ogni tre ore

Geremia Acri
«Chiediamo agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna e all'Italia di sospendere immediatamente la vendita di armi ai sauditi…»
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Nello Yemen si conta un civile ucciso ogni tre ore, e 14 milioni di persone rischiano di morire di fame a causa della carestia provocata dalla nuova ondata di scontri tra la coalizione a guida dell’Arabia Saudita e gli Houti per il controllo dei principali porti e città del Paese.

È l’allarme lanciato, qualche giorno fa, da Oxfam, di fronte all’inerzia delle grandi potenze mondiali che al momento stanno facendo poco o nulla per fermare quella che da tempo è diventata la più grave emergenza umanitaria al mondo.

Tra l’1 agosto e il 15 ottobre in Yemen 575 civili sono stati uccisi a causa dei combattimenti. Tra loro anche 136 bambini e 63 donne. Un quadro atroce, a cui si aggiungono oltre 1,1 milioni casi di colera negli ultimi 18 mesi, con oltre 2.000 vittime e più di 100 decessi causati da un’epidemia di difterite nello stesso periodo.

Il Paese è sull’orlo della carestia ed è sempre più difficile per le agenzie umanitarie raggiungere la popolazione a causa della violenza inaudita che si è diffusa nelle ultime settimane. Secondo le stime delle Nazioni Unite, se non si arriverà a un cessate il fuoco e a una pace duratura, oltre 14 milioni di persone potrebbero letteralmente morire di fame. L’appello è di congelare la vendita di armi verso l’Arabia Saudita, così come ha fatto la Germania, mentre l’Italia e le altre grandi potenze continuano la vendita di armi.

«Di fronte a ogni singola vita persa in questo scandaloso conflitto le potenze mondiali dovrebbero provare vergogna – ha detto Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia per le emergenze umanitarie –. Chiunque sostenga direttamente o indirettamente le parti in conflitto si sta rendendo di fatto complice di questo massacro. Quante persone devono ancora morire perché si abbia un’ammissione di complicità da parte delle potenze che alimentano questa guerra da oltre tre anni? Per questo chiediamo agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna e all’Italia di sospendere immediatamente la vendita di armi ai sauditi…ci aspettiamo, che il nostro Governo cambi strada rispetto agli ultimi anni, smettendo di avallare l’export di armi, soprattutto bombe, verso l’Arabia Saudita e gli altri Paesi coinvolti per milioni di euro. Se non si arriverà al più presto ad un cessate il fuoco, non sarà più possibile impedire una catastrofe umanitaria senza precedenti».

mercoledì 31 Ottobre 2018

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