Siamo un Paese di santi, poeti e… amanti del cibo e della nostra terra: la nostra identità collettiva e la cultura gastronomica sono però il risultato di incalcolabili influenze e spunti, giunti a noi da tutto il mondo. Per questo motivo, salvaguardare i prodotti che armonicamente creano le radici gastronomiche di un popolo è una missione sempre più concreta e necessaria.
Partendo da questo dato, Agostino e Stefano Petroni, con un olandese e due americani conosciuti nei viaggi passati, decidono di diventare i protagonisti di un nuovo viaggio nel cibo che li ha portati in Sud America con l’obiettivo di raccontare la resilienza gastronomica delle comunità ivi presenti.
Noi di AndriaLive abbiamo già avuto modo di presentare il loro progetto “Memoria Nueva”, ma intanto ieri abbiamo avuto occasione di incontrare presso la nostra redazione i due fratelli per approfondire il loro progetto e parlare del futuro.
Stefano, 24enne formatosi alla Bournemouth University / Produzioni televisive di Londra si occupa della regia, e Agostino, 27enne con una laurea in “Scienze Gastronomiche” di Slow Food a Pollenzo, sono intraprendenti e con le idee ben chiare ma soprattutto innovative..
«Il video documentario è nato – spiega Stefano – a supporto della tesi di laurea che doveva scrivere Agostino. Riprese effettuate a ruota libera che racchiudono il viaggio e i racconti che abbiamo ascoltato tramite le interviste alla gente del posto. Nel progetto Agostino è la voce narrante. Espone il suo punto di vista, guida lo spettatore nel cambiamento di visione del mondo che lui stesso percepisce e fa suo durante il viaggio. Un’ora e 20 minuti circa la durata del video documentario che abbiamo intenzione di presentare ad una platea internazionale, magari attraverso la partecipazione ai film festival, prossimamente. Il video è girato in inglese, spagnolo, portoghese, maya e wayiunaki, quindi nelle lingue locali dei posti che abbiamo visitato. Non si esclude la possibilità di vederlo doppiato in altre lingue (nella parte relativa alla voce narrante)».
«Sull’onda dell’importanza della biodiversità e sul bisogno di combattere – commenta Agostino – ho fatto mio il concetto di resilienza gastronomica e penso di portarlo avanti nei miei prossimi progetti. Intanto sono impegnato con “Save the Olives”, ovvero nella lotta alla xylella fastidiosa, il batterio che sta distruggendo i nostri ulivi».
I due fratelli giovedì introdurranno il loro progetto alla libreria Persepolis, alle ore 19,30. Sarà anche importante occasione per presentare un trailer del documentario.
Quanto al futuro, l’ambizione è forte: ispirare la voglia di combattere e di vivere. Oggi lo fanno per gli ulivi, domani chissà… Entrambi vogliono continuare a girare il mondo e scrivere e girare reportage su comunità legate al circuito di “Terra madre”. Parallelamente vorrebbero fare anche gli olivicoltori per continuare a lavorare con lo stesso amore che ci mette il loro papà.