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​UIL Scuola – mensa: «Si riducano i costi tagliando su altro ma non sulla scuola»

La Redazione
Gianni Verga: «Se soltanto il Sindaco di Andria avesse accettato la nostra richiesta di incontro del 7 novembre 2017, non staremmo a metà anno scolastico a parlare ancora di avvio della mensa»
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«Se soltanto il Sindaco di Andria avesse accettato la nostra richiesta di incontro del 7 novembre 2017, non staremmo a metà anno scolastico a parlare ancora di avvio della mensa. – Lo dichiara Gianni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, che continua -Nelle scuole a tempo pieno o prolungato il servizio di refezione scolastica è un diritto-dovere e la contribuzione integrativa va determinata con saggezza e attenzione. Le regole si stabiliscono prima del gioco e non durante, così invece si mette in serio pericolo l’offerta formativa di una intera città a scapito dei piccoli cittadini e si perdono posti di lavoro in una regione già falcidiata da un elevato tasso di disoccupazione».

«L’assessore Grumo – prosegue Raffaele Delvecchio, responsabile della UIL Scuola Bat – ha tentato di spiegare e difendere il percorso seguito dall’amministrazione comunale: forse avrebbe dovuto dire, partendo dal passato, di chi sono realmente le responsabilità che stanno determinando questa fase di stallo dell’istruzione andriese. Certamente, non può asserire che si mettono insieme gli alunni delle classi che restano a pranzo.

Ricordiamo all’assessore all’istruzione andriese che la refezione scolastica è di fondamentale importanza per la quotidianità scolastica, tanto da essere considerata come un momento educativo, di convivenza civile, socializzazione, condivisione, senso di gruppo. Tutti valori condensati nel breve tempo che alunni e docenti trascorrono in sala mensa, momento didattico ricco di molteplici aspetti educativi e di forte valenza formativa.

Gli alunni non sono dei pacchi che si spostano all’occorrenza, ma il gruppo classe va salvaguardato. Probabilmente, tutto questo sfugge all’assessore, visto che non ha trovato niente di meglio che scaricare la patata bollente sulle scuole, citando impropriamente l’autonomia organizzativa. Crediamo che, a questo punto, sia necessario un intervento del Prefetto, oltre che della Regione Puglia, per ristabilire l’ordine e garantire l’obbligo scolastico».

giovedì 10 Gennaio 2019

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Sara Caldarola
Sara Caldarola
5 anni fa

Ma vergognatevi che senza Isee pagate € 6,00 euro al giorno!Quanto volete pagare??Ma se il caffè è arrivato al bar a € 0,90 un pranzo completo lo vuoi pagare almeno € 6,00 euro??Piuttosto dico alle mamme di risparmiare sui cornetti e cappuccini che si vanno a fare la mattina affollando i bar!E non di fare le parassite a spese di tutti noi andriesi!Ma andate a lavorare!Perchè se andavate a lavorare non avevate il tempo libero per protestare lunedi 14/01!