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Rifiuti, Corte di giustizia Ue condanna l’Italia: 44 discariche non a norma, tra queste 2 di Andria

La Redazione
La sentenza riguarda le cosiddette discariche ‘pre-esistenti'. Per la discarica degli ex F.lli Acquaviva e della D'Oria G. & C. Snc, i lavori per di adeguamento sono stati effettuati solo tra il 2017 ed il 2018 e quindi in ritardo
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Bruxelles – La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia per il mancato adeguamento di ben 44 discariche alle disposizioni contenute nella direttiva del 1999 entro la scadenza fissata dalla Commissione, ovvero il 19 ottobre del 2015.

La direttiva dell’Unione Europea è finalizzata a “prevenire o ridurre per quanto possibile gli effetti negativi per l’ambiente e la salute umana dell’interramento di rifiuti introducendo severi requisiti tecnici”.

Delle 44 discariche sono 31 non in regola all’ottobre 2015, per 7 discariche i lavori di adeguamento sono stati completati solo del 2017-2018 e per altre 6 o non è stato possibile verificarne la conformità alle disposizioni della direttiva o i lavori di adeguamento sono stati fatti dopo il 2015.

Le 31 discariche non conformi nell’ottobre 2015: Avigliano (località Serre Le Brecce); Ferrandina (località Venita); Genzano di Lucania (località Matinella); Latronico (località Torre); Lauria (località Carpineto); Maratea (località Montescuro); Moliterno (località Tempa La Guarella); Potenza (località Montegrosso-Pallareta); Rapolla (localité Albero in Piano); Sant’Angelo Le Fratte (località Farisi); Capistrello (località Trasolero); Francavilla (Valle Anzuca); L’Aquila (località Ponte delle Grotte); Canosa (CO.BE.MA); Torviscosa (società Caffaro); Corleto Perticara (località Tempa Masone); Marsico Nuovo (località Galaino); Matera (località La Martella); Rionero in Volture (località Ventaruolo); Salandra (località Piano del Governo); Senise (località Palombara); Tito (località Aia dei Monaci); Capestrano (località Tirassegno); Castellalto (località Colle Coccu); Castelvecchio Calvisio (località Termine); Corfinio (località Cannucce); Corfinio (località Case querceto); Mosciano S. Angelo (località Santa Assunta); S. Omero (località Ficcadenti); Montecorvino Pugliano (località Parapoti) e di Torviscosa (località La Valletta).

Le 7 discariche in cui i lavori per renderle conformi alla direttiva sono stati completati nel corso del 2017 e del 2018 sono: Andria (D’Oria G. & C. Snc), Bisceglie (CO.GE.SER), Andria (F.lli Acquaviva), Trani (BAT-Igea srl), Atella (località Cafaro), Pescopagano (località Domacchia), Tito (località Valle del Forno). Le altre 6 per le quali non è stato possibile verificare la conformità alle disposizioni della direttiva o i lavori di adeguamento sono stati fatti dopo il 2015 sono quelle di: Potenza (località Montegrosso-Pallareta), Roccanova (località Serre), Campotosto (località Reperduso), San Mauro Forte (località Priati), San Bartolomeo in Galdo (località Serra Pastore) e Trivigano (ex Cava Zof).

L’Italia, come per tutti i paesi della Ue, era tenuta a bonificare entro il 16 luglio 2009 le discariche che avevano ottenuto un’autorizzazione o che erano già in funzione prima del 16 luglio 2001 (‘discariche esistenti’), adeguandole alle norme di sicurezza stabilite dalla direttiva del 1999, oppure a chiuderle.

venerdì 22 Marzo 2019

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Giovanni Alicino
Giovanni Alicino
5 anni fa

Ottimo risultato raggiunto dalla AMMINISTRAZIONE di andria. Complimenti.