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La via Crucis dei giovani è andata nei luoghi dei giovani

La Redazione
Ieri l'evento in cui, stazione dopo stazione, con l'ausilio di video proiettati sui muri della città e ascoltando brani musicali lungo il cammino, i giovani sono stati chiamati a riflettere su tematiche sociali
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“Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo…”. Così cantava Gino Paoli. Eravamo quattro amici in Oratorio che volevano dire ad altri coetanei che siamo ancora in tempo per cambiare il mondo.

Questo il leitmotiv della Via Crucis per giovani che si è svolta ieri per le vie della città.

Un’idea meditata da alcuni giovani del Centro Giovanile Oratorio Salesiano “Don Bosco” di Andria che, in collaborazione con l’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile, il Settore Giovani di Azione Cattolica, il Forum all’Impegno Sociale e Politico diocesano e il Presidio Libera “Renata Fonte”, hanno pensato di “rivisitare” il rito della via dolorosa di Gesù, seguendo i passi della folla, della gente che Lo seguiva lungo le strade di Gerusalemme fino al monte Golgota.

Personaggi che ad prima lettura sembrano essere di poco rilievo, ma fondamentali per approfondire tematiche attuali e vicine al mondo giovanile. La serva giovane, Pietro, la folla, il centurione, Simone di Cirene, Maria ed il giovane vestito di bianco ci aiuteranno a ripercorrere la via crucis di ogni cristiano. Non è la mesta rievocazione di un rituale quaresimale, ma l’occasione per ribadire che la logica della disperazione deve lasciare il passo all’alleluia del mattino di Pasqua.

Stazione dopo stazione, con l’ausilio di video proiettati sui muri della città e ascoltando brani musicali lungo il cammino, i giovani sono stati chiamati a riflettere su tematiche sociali di straordinaria importanza. Non passivi spettatori, ma protagonisti attivi di una storia da riscrivere insieme.

«La via Crucis dei giovani è andata nei luoghi dei giovani – commenta la prof.ssa Lena Di Noia -. Una grande processione ha attraversato le strade della movida andriese. C’è chi guardava sbalordito questa marea di gente fermandosi agli incroci e chi invece continuava a guardare il proprio cellulare all’interno dei gazebi trasparenti dei bar. Qualcuno si chiedeva come mai una processione con musiche di Cristicchi, di Vasco, di Jovanotti… ma che stanno facendo? Alle stazioni poi i video su Fake news, Saviano, e alla stazione finale un bel ragazzo con una folta chioma ricca balla. Ma che fanno questi giovani con una grande croce sulle spalle il proprio vescovo in giro per la città? Ma che fanno? Pregano con il loro linguaggio e sono riusciti a coinvolgere ogni fascia d’età. Il vescovo ha incarnato la figura evangelica del seminatore che semina ovunque, anche sull’ asfalto, in mezzo ai suoni e luci dei giovani».

sabato 23 Marzo 2019

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