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Assalto a Castel del Monte: le fiamme sono arrivate ai “giacchetti”

La Redazione
Caldarone: «Un piano programma per lo sviluppo turistico, basato su azioni di investimento, qualità del territorio, promozione e sicurezza, anzitutto con tecnologie e sorveglianza, si può varare in pochi mesi»
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All’indomani del tentativo di furto compiuto ai danni del nostro maniero federiciano, Vincenzo Caldarone, ex Sindaco di Andria, fa una disamina della situazione e una proposta per l’immediato per riprendere in mano le sorti del turismo e della sicurezza a Castel del Monte.

«Lo diceva in dialetto, ma era molto efficace, il caro Savino d’Avanzo, anziano militante del PCI nelle riunioni di partito , quando voleva esortare noi ragazzi a darci da fare prima che forse troppo tardi: immagini prese dagli incendi nei campi di grano dove i poveracci andavano a speculare dopo la raccolta.

Dopo la notizia dell’assalto a Castel del Monte c’è ancora qualcos’altro che deve scuoterci? Uno dei luoghi turistici privilegiati oggetto di un assalto da far west, d’altra parte inutile. Andria è il capoluogo a più basso reddito d’Italia, Andria in dissesto per oltre 70 milioni, un sacerdote denuncia pesantemente condizionamenti malavitosi, ecc. ecc: vedete qualche pensiero positivo a questo proposito negli insulti e negli stracci politici di questi giorni? No.

L’assalto al simbolo del territorio lascia esterrefatti: la componente di base del turismo e della ospitalità e la sicurezza; senza sentimento di sicurezza non c’è sviluppo turistico, si crea una aspettativa negativa sul territorio; tutta la qualità dell’ambiente, del cibo e della cultura non serve più senza sicurezza: ci rendiamo conto di quanto danno farà questa immagine del Castello? E di quanto al sensazione di insicurezza e pericolo costante pesa sulle attività turistiche della Murgia??

Le fiamme non danno più tregua: se c’è qualcuno che ancora ha voglia di agire per il territorio non si può più aspettare. Un piano programma per lo sviluppo turistico, basato su azioni di investimento, qualità del territorio, promozione e sicurezza (anzitutto con tecnologie e sorveglianza) si può varare in pochi mesi: ci sono le risorse nazionali ed europee, personalmente ho riscontrato la disponibilità di imprese ed operatori attorno al Castello e di altre istituzioni, compreso chi si occupa di sicurezza. Insieme ad altri cittadini e operatori ci occuperemo di varare il progetto nei prossimi giorni.

Manca chi rappresenta la comunità e chi deve coordinare i progetti, a cominciare dal Comune. É un buco che forse si può riempire con altre istituzioni, a condizione che si facciano avanti, e soprattutto con l’entrata in campo di cittadini fin’ora esclusi. Prendere parte attiva per progetti di sviluppo economico e per le sorti della comunità e il suo futuro: le due azioni sono una cosa sola, una non funziona senza l’altra. Senza aspettare nessuno che non sia la nostra responsabilità. Andria è un Bene comune: non più delegabile e senza appello. »

mercoledì 24 Aprile 2019

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