Basta poco per richiamare l’attenzione dei cittadini in centro. La Fiera d’Aprile ne è un esempio: malgrado quest’anno sia stata scarsa di contenuti, la gente ha raggiunto il centro storico e si è radunata in Piazza Catuma soprattutto per assistere al momento conclusivo del corteo storico. Certo, le aspettative superavano di gran lunga ciò che è stato offerto: poche le comparse, inesistente il motivo per il quale le stesse sfilavano. In passato, quando è stato realizzato, il corteo della “Classica di Primavera” era legato alla rievocazione del ritrovamento delle ossa di San Riccardo, alla celebrazione del “Privilegio della Bandiera” (basterebbe sfogliare qualche libro di storia popolare), e invece si è preferito far sfilare donne con fiori di plastica tra le mani, tamburini e sbandieratori del gruppo “Brancaleone” con impresso sulle loro bandiere il motto “Crederci sempre, arrendersi mai”.
Il resto è un ibrido di eventi per nulla sponsorizzati, con gli “artisti” stessi che hanno lamentato l’assenza di una visione strategica e di marketing territoriale ad ampio raggio. Apprezziamo lo sforzo dell’amministrazione, ormai ex, e delle associazioni che hanno tentato di mettere in croce alcuni eventi, ma avremmo apprezzato di più il vuoto cosmico. Talvolta è meglio desistere che affrontare “l’arena” a tutti i costi!
Non sono mancati neppure gli “incidenti” di percorso: sabato sera, per esempio, il cortile di Palazzo Ducale è rimasto al buio per quasi due ore e i volontari delle associazioni presenti, non ottenendo risposte dall’Amministrazione contattata telefonicamente, si sono dovuti affannare a “rincorrere” alcuni operatori della Multiservice che hanno prontamente ripristinato la situazione. Ancora, piazza Catuma sabato con auto parcheggiate e che giravano per tutto il centro storico, in barba alla Ztl e ai divieti di accesso di alcune strade, che i soliti incivili aggirano.
La via del passeggio senza bancarelle poi è stata l’ennesima delusione, soprattutto per quei cittadini che se l’aspettavano: quelli che portano a casa il torrone, la coppata e qualche cianfrusaglia, abilmente vendute dal commerciate sulla fiera di corso Cavour.
Nei giorni in cui Altamura tributa in modo eccelso la figura di Federico II di Svevia, con criterio, costanza e giudizio, Andria, che annovera nella sua ricca storia anche la figura rinascimentale di Francesco II Del Balzo, non è in grado di sradicarsi dall’amministrazione di turno per creare un evento storico che cresca di anno in anno, come un figlio da curare e veder maturare fino a camminare sulle proprie gambe e dare nuovamente lustro e fama alla nostra città.
..Credo sia stato l'ultimo atto di una amministrazione che ha fatto terra bruciata in questi 9 anni di sciatteria,certo è facile sui social lavarsi la coscienza con qualche foto o video per dimostrare di aver realizzato il nulla,non capisco con quale coraggio.Vorrei fare un excursus di tutte le manifestazioni che in questi anni sono state svuotate o addirittura annullate.Quoco nata per valorizzare il nostro prodotto principe oramai inesistente.Carnevale manifestazione che fino al 2011 aveva cambiato l'approccio degli andriesi a questo tipo di manifestazioni ricordo a tutti qual era il carnevale ad Andria negli anni precedenti (uova farina).Festival dei mondi dove la presenza di artisti ha dato lustro alla città,e infine la fiera,rivalutata,ora,sfregiata offendendo la dignità degli ANDRIESI
Eppure l'assessore al ramo si bea del “successo” della fiera, parafrasando un altro consigliere non di maggioranza direi “ma quale successo”! corteo insignificante e anonimo, una fiera dove non si vende nulla che fiera è?