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70 milioni di persone in fuga dal proprio Paese, la metà sono bambini soli

Geremia Acri
L'Italia nel 2018 è al 10° posto nel mondo per numero di nuove domande di asilo. Esattamente, le richieste sono state 48.900. con un rapporto di 3 rifugiati ogni 1.000 abitanti
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Record di persone in fuga nel mondo da guerre, persecuzioni, fame, sete e conflitti nel 2018. Sono state 70,8 milioni con un aumento di 2,3 milioni di persone rispetto al 2017. Il dato è contenuto nel rapporto annuale: Global Trends 2018 dell’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati.

Il rapporto dell’Unhcr è stato pubblicato a ridosso della Giornata internazionale del rifugiato per commemorare l’approvazione, nel 1951, della Convenzione sui profughi da parte dell’Assemblea Generale ONU. Una ricorrenza annuale che dovrebbe muovere ogni persona di buona volontà e di buon senso alla solidarietà con gli uomini, le donne e i bambini in fuga da tragedie, drammi e violazioni dei diritti vitali.

70,8 milioni di persone in fuga, una cifra che supera due volte il dato di vent’anni fa ed è stimata per difetto. La metà dei rifugiati sono minori, una percentuale in aumento rispetto al 41% del 2009. Di questi 138.600 sono minori soli, separati dalle famiglie e non accompagnati, che hanno presentato domanda di asilo individualmente.

Nel 2018 una persona ogni 108 era rifugiata, si legge nel rapporto Global Trends, e un rifugiato su due era un minore. In particolare l’Uganda ha registrato 2800 bambini rifugiati sotto i 5 anni soli o separati dalla famiglia. I Paesi più poveri accolgono un terzo di tutti i rifugiati su scala mondiale, mentre l’80% dei rifugiati vive in Paesi confinanti con quelli di origine.

Nel 2018 sono state presentate 1,7 milioni di nuove domande di asilo nel mondo. Gli Stati Uniti d’America hanno ricevuto il maggior numero di nuove domande individuali (254.300), segue il Perù (192.500), Germania (161.900), Francia (114.500) e Turchia (83.800).

La Turchia, per il quinto anno consecutivo, ha accolto il numero più elevato di rifugiati a livello mondiale, con 3,7 milioni di persone. Seguono Pakistan (1,4 milioni), Uganda (1,2 milioni), Sudan (1,1 milioni), Germania (1,1 milioni). Il Libano ha continuato ad accogliere il numero più elevato di rifugiati in proporzione alla propria popolazione, con un rapporto di 1 rifugiato ogni 6 persone.

L’Italia è al 10° posto nel mondo per nuove domande di asilo: 48.900. Un numero dimezzato rispetto ad un anno prima, quando era al terzo posto dopo Stati Uniti e Germania. In Italia, dove vivono 130.000 rifugiati, il rapporto è di 3 rifugiati ogni 1.000 abitanti.

L’invasione sembra, quindi, esistere solo nella propaganda insistente di alcuni partiti politici xenofobi. I dati ufficiali del rapporto smonta la narrazione allarmista che ha convinto milioni di persone della necessità indiscutibile di alzare muri e lasciare le persone in balia delle onde. Senza intervenire, invece, sulle cause della fuga. Nelle varie agende o “contratti” non si parla di interrompere le esportazioni di armi verso paesi instabili politicamente e in conflitto, ad esempio, come avviene per le armi targate “made in Italy” nello Yemen.

La cifra di 70,8 milioni registrata dal rapporto è composta da tre gruppi principali: rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni. Il primo gruppo, quello dei rifugiati, cioè persone costrette a fuggire dal proprio Paese a causa di conflitti, guerre o persecuzioni, nel 2018 sono stati 25,9 milioni su scala mondiale, 500.000 in più del 2017. Inclusi in tale dato sono i 5,5 milioni di rifugiati palestinesi che ricadono sotto il mandato dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente.

Il secondo gruppo, quello dei richiedenti asilo, persone che si trovano al di fuori del proprio Paese di origine e che ricevono protezione internazionale, in attesa dell’esito della domanda di asilo, alla fine del 2018 contava 3,5 milioni di persone.

Infine, il terzo gruppo più numeroso, con 41,3 milioni di persone, include gli sfollati in aree interne al proprio Paese di origine. Nei 70,8 milioni in fuga non rientra il dato venezuelano (in fuga si contano 4 milioni di persone, secondo i dati dei paesi che li hanno accolti).

La crescita complessiva del numero di persone costrette alla fuga è continuata a una rapidità maggiore di quella con cui si trovano soluzioni in loro favore. La soluzione migliore per qualunque rifugiato è rappresentata dalla possibilità di fare ritorno nel proprio Paese volontariamente, in condizioni sicure e dignitose. Altre soluzioni prevedono l’integrazione nella comunità di accoglienza o il reinsediamento in un Paese terzo.

mercoledì 26 Giugno 2019

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