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19 anni fa moriva la piccola Graziella Mansi, Andria non dimentica il suo angelo

La Redazione
Nel bosco ammutolito dal terrore di un pensiero, echeggiava il suo bel nome in ogni dove, come il rintocco di un tempo all'infinito
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Una ricorrenza che tocca tutti da vicino: dopo ore di concitate ricerche, il corpicino di Graziella Mansi, la mascotte di Castel del Monte, venne ritrovato facendo perdere ogni speranza alle tantissime persone che si erano affannate per ore, sotto il caldo cocente di agosto.

Sono passati 19 anni ma Andria non dimentica il suo angelo martoriato. Affidiamo alle parole di Adriana Versi il ricordo di quei giorni strazianti.

Anche l’ultima stella, nella scia di quelle cadenti, in silenzio depose la luce nel suo angolo di cielo perduto. Il tintinnio di calici sporchi oltrepassò con discrezione l’aria tersa da una serata malamente consumata. La notte non fu mai più così breve, nonostante fosse riuscito il tempo, a scandire lentamente ogni piccola sequenza o frazione di secondo, nello stipo di memoria di chi allora fu presente. L’atto unico, inderogabile, di una tragedia mai annunciata, lasciava chiuso ogni sipario.

L’avevano trovata in un letto di foglie consunte dal fumo, bella come la fata del bosco incantato, dove la strega cattiva stavolta, purtroppo, aveva avuto la meglio. Nessun principe sarebbe bastato a ridarle con un bacio la vita e ancor meno la gioia di vita con lei.

In caserma, dove fummo condotti quali testimoni alle ultime ore, ne sarebbe stato informato il papà che, seduto con noi in sala d’attesa, ne avrebbe saputo il motivo soltanto in privato, dall’ufficiale più alto di grado. A lui spettava donare l’indegno fardello, con ingiusta e dovuta, e tra le più misere delle consolazioni. Non avrebbe avuto modo di sapere donna la sua bimba. Non avrebbe per lei sperato, quel futuro che lui stesso avrebbe reso migliore. Non avremmo più sorpreso, in mezzo ai suoi capelli neri, quel sorriso incontrastato di ogni figlio alla sua età. Anche chi non l’aveva conosciuta, quella notte l’avrebbe cercata.

Maggiore delle altre due sorelle, inseguiva senz’affanno la sua cara libertà, in compagnia dei suoi nonni e tra le antiche bancarelle. Corriere di tutto ciò che le permetteva di spostarsi, tra il piazzale, il ristoro e…la sua fontana, che fungevano da parco ai suoi giochi all’aria aperta.

Che non fosse più in quei paraggi, risultò evidente solo un po’ più tardi di quell’ora, all’imbrunire, che raccolse in fretta il sole per lasciare posto all’incertezza di quel buio poco atteso. Il coinvolgimento alle ricerche, in quella notte, fu spontaneo e straordinario. Calcolare quanti fossero nei boschi, con le torce, in divise o in ciabatte, in gruppo o solo in coppia, fu impossibile ben presto.. quanti in quel periodo dell’anno riaccendono i giardini dei dintorni, conoscono quei posti e ogni piccolo sentiero, per cui ogni angolo nascosto non risulta un mistero.

Nel bosco ammutolito dal terrore di un pensiero, echeggiava il suo bel nome in ogni dove, come il rintocco di un tempo all’infinito e, pronunciato ad alta voce, lo stesso eco si perdeva nel cuore di chi lo raggiungeva.
L’elicottero, arrivando, riuscì a diradare la spessa coltre intorno, resa fitta dal silenzio più che dall’insieme di ramaglie. Ogni ordine in divisa concentrò le proprie forze a supporto dei locali e, disposti a catena o incrociandosi a quadrato, crearono una rete spessa e intricata ma da cui qualcuno era sfuggito ancor prima di lanciarla.

L’epilogo agghiacciante rapì la nostra forza senza chiedere permesso. Brividi percorsero ogni anima rimasta nuda e sola. Di curiosi, come ogni caso ci racconta, si riempirono le scene, arrivando con ritardo o magari il giorno dopo, capaci a ricamare le notizie apparse nei servizi o testata di giornale. E la rabbia si alternava all’amarezza quando il susseguirsi dei racconti incorniciava in altro modo l’accaduto, ragion per cui buona parte di noi tutti scelse quel silenzio molto più edificante.

Quest’anno ricorre il 18esimo (ndr 19esimo) anniversario dalla tragica morte della piccola Graziella.
Per chi l’ha conosciuta, per chi l’ha persa, per chi immagina come sarebbe stata… Il corpo dei Carabinieri, la Polizia di Stato, il Corpo forestale, i Vigili Urbani, i Vigilanti, i Custodi, la Protezione Civile, le Unità Cinofile, ma soprattutto, le centinaia di Persone accorse o lì per caso… in quella notte.

Solo al gelo dell’animo umano, muore una rosa…

lunedì 19 Agosto 2019

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