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Piscina comunale, incerta la riapertura. All’orizzonte nuove possibili controversie legali

Michele Lorusso
Michele Lorusso
L'ente comunale ha chiesto alla Planet Andria 35mila euro, salvo conguaglio, per le opere edili da eseguire a cui bisogna aggiungere il costo relativo agli interventi manutentivi da effettuarsi sugli impianti tecnologici
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Ancora incertezza sul futuro prossimo della piscina comunale di Andria: con il passaggio di consegne tra il vecchio gestore e il nuovo, si pensava che tutto potesse procedere speditamente e che la piscina comunale potesse riprendere a funzionare già da inizio settembre. Purtroppo, non è così.

Alle questioni legali riguardanti gli arretrati mancanti da parte del vecchio gestore all’indirizzo delle casse comunali, se ne potrebbe aggiungere un’altra tra il vecchio gestore e il Comune stesso concernente “i danni rilevati in occasione della riconsegna” della struttura.

Infatti, con deliberazione del commissario prefettizio n. 60, assunta con i poteri della giunta, è stato nominato il legale difensore per la instauranda controversia tra l’ente comunale e la Planet Andria a cui sono stati chiesti 35 mila euro, salvo conguaglio, per le opere edili da eseguire a cui bisogna aggiungere il costo relativo agli interventi manutentivi da effettuarsi sugli impianti tecnologici.

La delibera è stata adottata il 9 settembre: è evidente d’altra parte come la richiesta di interventi di manutenzione quando già la struttura dovrebbe essere fruibile e funzionante potrebbe compromettere l’apertura stagionale della struttura. Di conseguenza esiste la possibilità che la ditta veronese Società Sport Management spa, attuale gestore, possa chiedere al Comune di Andria un risarcimento danni per il mancato guadagno che, ovviamente, sarebbe a carico del bilancio comunale e quindi di tutti i cittadini incolpevoli.

Il rischio è molto alto considerati i lavori necessari per il funzionamento e il non deperimento della struttura. Sembrerebbe che allo stato attuale, su quattro caldaie presenti nella struttura, tre necessitino di interventi in quanto non funzionanti e che la piscina esterna abbia delle perdite; inoltre le piscine sono attualmente vuote e rischiano il deterioramento ulteriore; infine il riscaldamento negli spogliatoi non è funzionante. Oltre a tutti questi interventi, ne sono necessari altri affinché la piscina comunale possa essere utilizzata al meglio da parte della nuova gestione per garantire l’offerta ai fruitori di un servizio adeguato.

Si attende dunque che si faccia chiarezza sulle responsabilità e si stabilisca chi debba effettuare i lavori per garantire il regolare funzionamento della struttura.

Alle considerazioni di carattere generale sulla valenza di uno sport come il nuoto per i cittadini andriesi, bisogna aggiungere che, per il quartiere in cui è ubicata la piscina comunale, essa rappresenta un importante “centro di vitalità”. Vedere le luci spente della struttura, specie nelle ore serali, e nessun fermento di gente che frequenta il posto favorisce il degrado anche all’esterno dell’area che diventa, inevitabilmente, territorio di nessuno frequentato da gente poco raccomandabile.

martedì 10 Settembre 2019

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Rino cannone
Rino cannone
4 anni fa

In conclusione, tra chi i soldi gli ha persi, chi non gli ha presi e chi non li prenderà, a rimetterci saranno i validi ragazzi che ci lavoravano e i tanti cittadini che ne usufruivano. Peccato veramente.

Nunzio Calò
Nunzio Calò
4 anni fa

Come complicarsi la vita. Sarebbe sufficiente affidare i lavori occorrenti al nuovo gestore e scontare la spesa dai canoni previsti nella concessione.