Attualità

«Accoglienza, inclusione, partecipazione», le parole chiave della nuova Dirigente dell’Oberdan

Lucia M. M. Olivieri
Ad Andria dal 2 settembre scorso dopo aver vinto il concorso nazionale, la Dirigente Francescalaura Casillo ha le idee chiare: i bambini apprendono «anche dal nostro esempio ad essere cittadini attivi e consapevoli»
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Arriva dalla Campania e ha scelto volontariamente il nostro territorio per la sua vivibilità e le occasioni che offre: Francescalaura Casillo è la nuova Dirigente scolastica del I circolo didattico “Oberdan”, dopo il trasferimento della storica dirigente Nicoletta Ruggiero al Liceo Scientifico di Andria.

Docente di italiano e latino dal 1996, iscritta all’ordine dei giornalisti della Campania, ci ha aperto le porte della presidenza in un clima rilassato e cordiale. Tante le sfide che la attendono, come lei stessa ha sottolineato già nel saluto iniziale alla comunità scolastica: «La scuola è un sistema complesso. Nell’etimologia latina, il termine richiama l’intreccio di un tessuto, in cui tutte le parti, i fili che lo compongono, non possono essere sbrogliati, se non si vuole perdere il disegno complessivo. Il nostro disegno è il successo formativo degli alunni, per il quale tutti siamo chiamati a stringere un patto, a impegnarci, dando un contributo fattivo, con entusiasmo. I nostri bambini dovranno crescere in una comunità serena, fondata sull’accoglienza, sull’inclusione, sulla partecipazione, sul confronto sereno e sulla collaborazione delle persone che la compongono. In tal modo apprenderanno, anche dal nostro esempio, ad essere cittadini attivi e consapevoli, a porsi di fronte al quotidiano in maniera responsabile e critica. La nostra scuola deve essere il luogo delle pari opportunità, dove le qualità e l’impegno personale possano emergere, essere riconosciuti e valorizzati, nel rispetto delle diverse attitudini e delle potenzialità di ciascuno; deve essere un luogo in cui tutti i bambini si sentano accolti, protetti, accompagnati nel percorso di crescita, soprattutto nei momenti difficili».

Più di 20 anni a insegnare alle nuove generazioni e ora la Dirigenza scolastica: «Bisogna arrivare a questo ruolo con un’esperienza maturata sul campo che ti porta a essere meno tecnica e più capace di gestire le relazioni umane, di avere una visione più ampia: quello che impari sui libri e durante il corso di preparazione al concorso, seppure lunghissimo, non è ciò con cui ti confronti “dal vivo”, nel senso che quando arrivi devi diventare immediatamente operativa, e tutte le conoscenze teoriche spesso diventano casi reali che devi sostenere col senso pratico, competenza che maturi insegnando».

La distanza geografica e di ordini di scuola rispetto al passato: non è frequente trovare dirigenti che vengano da così lontano, in questo caso da Napoli, e che abbiano insegnato sempre nelle scuole superiori. Com’è stato questo passaggio? «Io mi avvicino a una realtà per me completamente sconosciuta, non conosco un insegnante né un bambino, e questo in un primo momento può costituire una difficoltà, come accade per chiunque si confronti con una realtà nuova. Al contempo è una risorsa perché io avrò modo di valutare ogni singola situazione e potrò anche sbagliare, ma sarà stata la mia valutazione, non condizionata da un pregresso di conoscenze di varia natura. Sono aperta a conoscere tutte le storie e secondo me è una garanzia di maggiore libertà mentale.

Ho scelto volontariamente il circolo didattico perché ho pensato che per me fosse un’occasione per ricominciare insieme ai bambini: ho sempre pensato che la scuola dell’infanzia fosse il cuore della formazione, dove si vede la qualità dei docenti nella strutturazione della personalità di un bambino. É vero che il ruolo formativo più importante spetta agli insegnanti, ma riuscire a organizzare e a fare in modo che il loro lavoro possa dispiegarsi nella maniera più efficace possibile mi fa piacere, in questa fascia d’età così importante. Statisticamente la popolazione al di sotto dei 14 anni in Italia è circa il 13,7% ma è la popolazione in cui dobbiamo investire di più, rappresenta il nostro futuro: quindi io sono felice, davvero felice, di arrivare a un circolo didattico, dove si incide fortemente nella vita di un bambino. Chi cresce bene, nelle competenze acquisite nella scuola dell’infanzia e primaria, arriva a essere un adolescente sereno e poi un cittadino attivo e consapevole».

Tanti progetti di educazione all’ambiente, educazione alla pace, educazione alla gestione corretta del ciclo dei rifiuti: «Io intendo proseguire sulla strada che ho trovato già tracciata in questo scuola e potenziare tutti questi progetti».

Nel frattempo questa mattina le porte dei due plessi della scuola primaria, “Oberdan” e “Don Tonino Bello”, si sono spalancate per accogliere i piccoli che si affacciano alla prima elementare e non solo: il caloroso abbraccio di benvenuto è stato rivolto anche agli ospiti bielorussi del progetto “ContaAmare” del Calcit all’insegna della vera inclusione e di una calda accoglienza rivolta a tutti. Perché la scuola è soprattutto questo: una grande famiglia in cui si insegna il rispetto e la solidarietà!

giovedì 12 Settembre 2019

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Vito Leonetti
Vito Leonetti
4 anni fa

…Se questa è la sua presentazione,credo che farà molto bene,buon anno anche a lei dott. Francescalaura Casillo.

Michele Franco
Michele Franco
4 anni fa

IL RISPETTO,L'EDUCAZIONE,LA SOLIDARIETA' SI INSEGNANO IN FAMIGLIA,NON NELLA SCUOLA. CONDIVIDO L'INSEGNAMENTO AL CIBO, AL RICICLO….

Sara Gargano
Sara Gargano
4 anni fa

Cara Professoressa, la ricordo con tanto affetto. Mi ha insegnato molto. Le auguro tante belle soddisfazioni perché se le merita! Spero si ricordi di me… Un abbraccio!!!

Stl
Stl
4 anni fa

Professoressa…Da campana che sono anch'io si troverà sicuramente bene in questa bellissima città. Tanti auguri di buon nuovo anno scolastico .