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Islam, Sandro Menichelli agli alunni del Carafa: «Importante attrezzarci culturalmente»

Sabino Liso
Sabino Liso
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Sandro Menichelli all'istituto E. Carafa di Andria
L'alto funzionario di Pubblica Sicurezza ha presentato il suo libro "Galassia islamica - le ragioni del terrore" agli alunni di V invitando loro ad approfondire l'argomento piuttosto che semplificare
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L’alto funzionario di pubblica sicurezza, Sandro Menichelli, sabatonmattina, ad Andria, ai giovani studenti delle classi V dell’istituto E. Carafa,nha presentato il suo libro “Galassia Islamica – le ragioni del terrore”npubblicato da Intermedia Edizioni.

L’evento, fortemente voluto dall’ass.nSinergitaly rappresentata da Riccardo Di Matteo, su assenso del dirigentenscolastico Vito Amatulli – da sempre attento alla promozione di momenti dinconfronto e dibattito sui grandi temi socio-culturali -, ha focalizzatonl’attenzione sulla comprensione delle ragioni di chi, anche se cresciuto nellensocietà europee e secondo i nostri valori, sceglie, professandosi islamico, lanstrada del terrorismo.

Con circa 1,8 miliardi di fedeli, vale a dire il 23% dellanpopolazione mondiale, l’Islam è la seconda religione del mondo per consistenzannumerica dopo il cristianesimo e di questi, i fondamentalisti sono una minimanparte, ma non trascurabile.

La cronaca e le inchieste giornalistiche hanno reso famigliarintermini quali jihad, califfato, foreign fighters, e ci pongono oggi più che mainla necessità di approfondire l’argomento Islam ed evitare semplificazioni.

Ma come si colloca la scelta di alcuni individui nella piùngenerale cornice dell’Islam? L’Islam è davvero così monolitico come lo sinimmagina? Come è possibile elaborare un’efficace strategia di prevenzione encontrasto di questi fenomeni senza prima capire chi sono queste persone enperché siamo ormai divenuti loro bersagli? Perché questi individui vogliono islamizzarenla modernità piuttosto che modernizzare l’Islam?

Sono questi soltanto alcuni degli interrogativi a cui SandronMenichelli cerca di rispondere facendo tesoro delle esperienze personalinmaturate in tema di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata, dell’immigrazionenillegale e del terrorismo di matrice religiosa a livello nazionale ed internazionale.

Nel corso della sua carriera, infatti, dopo un’esperienza dinquasi un decennio nel servizio Anticrimine della Criminalpol, ha diretto landivisione Interpol per la ricerca e la cattura di latitanti all’estero. Ha anchenprestato servizio a Bruxelles dove in rappresentanza dell’Italia, ha negoziatonnumerosi regolamenti e direttive in tema di sicurezza interna dell’UE, poindivenuti leggi nell’ordinamento giuridico italiano.

Il suo libro è «Una straordinaria bussola per muoversi nelnpresente e per aiutarci a comprendere le direzioni da imboccare per lanprevenzione dei fenomeni di radicalizzazione e l’integrazione delle comunitànislamiche» commenta in prefazione il Capo della Polizia, Franco Gabrielli.

Dopo una attenta illustrazione dei cardini religiosi, politici ensociali attorno ai quali ruota l’ideologia islamica, Menichelli ha focalizzatonl’attenzione su come la “galassia” in esame, con le sue infinite sfaccettature cinsvela tanti “Islam”.

L’autore del libro parla di “franchising del terrore” neinconfronti di coloro che sono ritenuti loro malgrado i componenti della “societàndell’errore, da colpire senza pietà fino ad ottenerne la capitolazione e lansottomissione ovvero intendano cambiare la propria e la nostra società islamizzandole attraverso la preghiera e la predicazione od ancora infine semplicemente vogliano vivere il proprio tempo come semplici fedeli di una religione che, correttamente intesa, come le altre, promuove il rispetto, l’umiltà, il decoro e la convivenza pacifica”. Menichelli invita tutti ad attrezzarci culturalmente perncomprendere le ragioni di alcuni atti, attrezzarsi per prevenirli agendo innmodo “chirurgico a partire anche dalla più piccola comunità locale”. L’invito èna comprendere che la sfida non riguarda “gli altri” o semplicemente lo stato manognuno di noi.

Ecco che aumentare le occasioni di dialogo, di critica e di confrontoncostruttivo anche nelle scuole diventa imprescindibile per modernizzare lannostra società.

La sfida culturale, seppur complessa e faticosa, suggeriscenMenichelli, è quella di offrire soprattutto ai giovani una visione della nostransocietà che sia da loro percepita come casa della pace e del rispetto reciproco.

L’APPROFONDIMENTO NELLA VIDEO INTERVISTA

lunedì 30 Settembre 2019

(modifica il 2 Agosto 2022, 13:34)

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Marco
Marco
4 anni fa

Ovvio che chi come lavoro combatte il terrorismo alla fine veda terroristi dappertutto. Solo che questa deformazione professionale non può essere inculcata a tutti, diventerebbe psicosi collettiva.