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Volge al termine il convegno diocesano

la redazione
Ben 700 i partecipanti a ciascuna delle prime due serate che si sono svolte presso l'Istituto Scolastico "R. Lotti"
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Si è concluso ieri il Convegno Ecclesiale Diocesano che ha visto impegnati, per tre serate, sacerdoti, religiosi e fedeli laici della Chiesa locale. Ben 700 i partecipanti a ciascuna delle prime due serate che si sono svolte presso l’Istituto Scolastico “R. Lotti” in via Cinzio Violante, Andria. Il Convegno aveva due finalità: approfondire ulteriormente la Lettera Pastorale del Vescovo Mons. Luigi Mansi “Si prese cura di lui” incentrata sulla nota parabola del Buon Samaritano e ricavare, dagli interventi dei diversi relatori, orientamenti e scelte che possono permettere alla Chiesa locale di essere una Chiesa Samaritana, pronta cioè a farsi prossima di ogni uomo soprattutto se segnato dalla fragilità.

Ad aprire i lavori nella serata del 14 ottobre è stato Mons. Luigi Mansi che, dopo aver «ringraziato per la risposta così numerosa a vivere con impegno questo momento qualificante della vita diocesana», ha aggiunto: «in questi giorni faremo l’importante operazione di sincronizzare sul Vangelo i passi dei nostri cuori, in modo che tutti, pur nella diversità delle varie provenienze e dei ruoli, intraprendiamo il cammino del nuovo anno pastorale in comunione di intenti e in sintonia nei processi operativi». A seguire, nella prima serata, è intervenuto Mons. Domenico Battaglia, Vescovo di Cerreto Sannita, particolarmente vicino, nella sua attività pastorale, ai deboli e agli emarginati. Con tono pacato ma profondo ha affermato che «seguire Gesù chiede di farci prossimi come lui, di farci annunciatori del suo amore» e ha aggiunto, rivolgendosi ai presenti, «alla vostra comunità diocesana il Signore affida il suo desiderio di prendervi cura delle ferite presenti oggi nelle vostre città, in questo mondo, in questa storia. Lo affida alle vostre mani, ai vostri piedi, ma soprattutto ai vostri cuori». Durante la serata è stato inoltre presentato un video che ha indicato alcune ferite esistenti nei nostri territori: creature costrette a vivere in ambienti malsani, giovani colpiti dalla droga, dalla ludopatia, dal mutismo dell’omertà e del racket ma anche uomini e donne segnati dalle piaghe del razzismo e dell’indifferenza. Giovani generazioni straziate dal cancro della disoccupazione e arruolate dalla criminalità organizzata. Sono le ferite che interpellano la comunità ecclesiale affinché se ne prenda cura, nella consapevolezza che si è credenti solo quando ci si impegna a vivere per gli altri.

Nella serata del 15 ottobre sono intervenuti alcuni rappresentanti delle comunità parrocchiali “Santi Medici” di Bitonto e “Corpus Domini” di Taranto che hanno raccontato quali percorsi hanno compiuto per incarnare lo stile pastorale della carità e quali cambiamenti, l’attenzione al prossimo, ha operato all’interno delle stesse comunità.

La terza ed ultima serata del Convegno è stata caratterizzata dal lavoro nei laboratori che hanno coinvolto i membri dei Consigli Pastorali Zonali con l’aggiunta di due componenti, per ogni parrocchia, del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Sono stati così costituiti 18 tavoli di lavoro che hanno visto sacerdoti e fedeli laici pregare, dialogare, confrontarsi ed individuare insieme criteri e atteggiamenti che possono aiutare la Chiesa locale a rispondere sempre meglio all’appello di Dio che la invita a ripetere qui ed ora il gesto del buon samaritano.

Le sintesi dei diversi tavoli di lavoro saranno presentate nel Consiglio Pastorale Diocesano convocato da Mons. Luigi Mansi per lunedì 21 ottobre alle ore 19.00 presso l’Opera Diocesana “Giovanni Paolo II” in via Bottego 36, Andria.

sabato 19 Ottobre 2019

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Maria P.
Maria P.
4 anni fa

Va bene occuparsi del prossimo ma non vorremmo che la Chiesa si trasformasse in una onlus di volontariato tra le tante in Italia.