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Crollo via Pisani, edifici sotto sequestro e indagini in corso. Gli aggiornamenti

Sabino Liso
Sabino Liso
La zona è attualmente priva di servizi di acqua, luce e gas, che sono stati garantiti invece solo alle due macellerie presenti in via Rossetti e via Cafaro per poter continuare a lavorare
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Restano fuori dalle loro abitazioni i residenti evacuati a seguito del crollo della palazzina di via Pisani avvenuto giovedì 17 ottobre scorso. Tale situazione si è venuta a creare a seguito della notifica, al maggior numero delle parti lese, di ordinanze commissariali per la messa in sicurezza delle unità immobiliari appartenenti all’isolato interessato dal crollo (via Pisani, via Genovesi, via Rossetti e via Cafaro) gran parte del quale però è sottoposto a sequestro giudiziario. Com’è possibile pensare di mettere in sicurezza gli edifici se parte di essi rientrano nell’area sequestrata?

La zona è attualmente priva di servizi (acqua, luce e gas) che sono stati garantiti, invece, solo alle due macellerie presenti in via Rossetti e via Cafaro per poter continuare a lavorare.

Da un punto di vista giudiziario, invece, continuano le indagini da parte degli inquirenti per accertare l’eventuale nesso di causalità tra le attività di scavo e demolizione effettuate all’interno del cantiere edile di via Pisani e il crollo della palazzina adiacente. Oltre a ciò, bisognerà fare delle valutazioni anche sulla scelta tecnica effettuata nel realizzare i lavori di scavo.

Come abbiamo già spiegato in un nostro articolo precedente, le abitazioni della via in questione risalgono agli anni ’50 quando le tecniche di costruzione erano differenti da quelle attuali e solitamente i muri portanti erano anche detti di spina, facevano cioè da contrafforte rispetto al fabbricato vicino – abitazioni oltretutto incastrate a mo’ di tetris – e, quindi, venendo meno, avrebbe potuto causare il crollo della palazzina, così come avvenuto in via Roma a Barletta alle ore 12:21 del 3 ottobre del 2011, crollo in cui persero la vita cinque donne.

Dopo l’apertura del fascicolo d’indagine della procura di Trani, nel registro degli indagati, ricordiamo, sono finiti il proprietario committente e realizzatore della costruzione, Giuseppe Sinisi, e i progettisti nonché direttori dei lavori, gli ingegneri Franco e Nicola Pirronti, difesi dagli avvocati Scianandrone e De Pascalis.

Di “nuovo” c’è solo che, successivamente al crollo, vi è stata l’acquisizione dei documenti relativi alle autorizzazioni edilizie da parte dell’ufficio tecnico del Comune di Andria e pare non ci siano anomalie.

Resta, sino a quando non saranno messi in sicurezza tutti gli edifici, l’interdizione al traffico, con l’ausilio di opportuna e adeguata segnaletica stradale e barriera fissa, delle seguenti strade: via Vittor Pisani (tratto compreso tra via Duca d’Aosta e via Regina Margherita); via Gabriele Rossetti (tratto compreso tra via Pasquale Cafaro e via Antonio Genovesi); via Antonio Genovesi (tratto compreso tra via Gabriele Rossetti e via Vittor Pisani).

Inoltre sono stati istituiti il divieto di transito ai veicoli di massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate su via Vittor Pisani (tratto compreso tra via Duca d’Aosta e via Regina Margherita con l’obbligo di svolta su via Salvator Rosa) e il divieto di fermata e sosta ambo i lati con rimozione coatta su via Giandomenico.

martedì 22 Ottobre 2019

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Vincenzo Losito
Vincenzo Losito
4 anni fa

Il muro di spina e' un muro portante interno all'edificio. Non e' vero che il muro del vicino, se non e' in comune, deve assorbire le spinte delle proprie volti.