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Quando la gentilezza parte dai bambini, alunni della “Rosmini” regalano libri in Pediatria

La Redazione
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Quando la gentilezza parte dei bambini
«L'idea è stata di elaborare con i nostri Bambini un antidoto alle offese e sopraffazioni "parole e comportamenti ostili" che bullismo e razzismo portano con sé: la gentilezza. Gentilezza di un dono, gentilezza di un abbraccio»
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Si è svolta ieri, presso il reparto di pediatria dell’Ospedale “Lorenzo Bonomo” di Andria, la visita degli Alunni della 5^D della locale scuola primaria “A. Rosmini” che, accompagnati dalle loro insegnanti e dal Dirigente Carlo Zingarelli, hanno voluto dare sostanza al progetto #ioleggoperchè2019 portando in dono ai loro coetanei libri e soprattutto tutto il loro affetto.

Non una data qualsiasi, quella del 13 novembre, in cui si celebra la “Giornata Mondiale della Gentilezza”. Infatti «abbiamo voluto cogliere la coincidenza per affrontare una volta di più con i nostri Alunni argomenti ormai tristemente ricorrenti nelle cronache nazionali quali quelli del bullismo e del razzismo – spiega la responsabile del progetto – e così l’idea è stata quella di elaborare con i nostri Bambini un antidoto alle offese e sopraffazioni “parole e comportamenti ostili” che bullismo e razzismo portano con sé: la gentilezza. Gentilezza di un dono, gentilezza di un abbraccio, gentilezza di una mano tesa verso chi – essere umano come tutti noi – ne ha più bisogno. Al resto hanno pensato i Bambini, decidendo di regalare ai loro coetanei in Ospedale i libri con le loro storie preferite, attraverso le quali riescono a spiegare le ali della loro fantasia verso mondi forse immaginari, ma sicuramente felici».

L’iniziativa della scuola “A. Rosmini” mira, in realtà, a dimostrare anche agli adulti che un libro, una storia, un abbraccio tra bambini possono abbattere qualsiasi discriminazione e distanza perché «non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi» (Antoine De Saint-Exupery, “Il Piccolo Principe”).

«L’importante, però, è avere coraggio: di non giudicare il prossimo per l’immagine che ha o i trofei che esibisce, ma di prenderlo per mano per aiutarlo a rialzarsi dalle fragilità che nasconde. Perché siamo esseri umani e, mai come oggi, è importante restare umani!»

giovedì 14 Novembre 2019

(modifica il 2 Agosto 2022, 13:28)

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