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Ultimata in Madagascar la scuola materna intitolata ai coniugi Lorusso

Sabino Liso
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Ultimata la scuola materna in Madagascar intitolata ai coniugi Lorusso
3 aule che si sviluppano su un'area di 250 metri quadri. Luoghi che accolgono i bambini della zona la cui cura e istruzione è affidata alle suore Trinitarie in "Terra Rossa"
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Circa un anno è passato dall’avvio dei lavori alla realizzazione della scuola materna a Tanandava, a sud del Madagascar. Un edificio costato esattamente 52mila euro comprensivi di arredamento degli ambienti. Ad aprile 2020, presumibilmente, si terrà l’inaugurazione della struttura alla presenza di una delegazione della Onlus andriese. «La scuola materna si estende su una superficie di 250 metri quadri e si compone di 3 locali adibiti ad aule più i servizi igienici separati dalla struttura – commenta il dott. Luigi Zagaria, vice presidente dell’ass. Insieme per l’Africa -. Intanto, la scuola è già operativa ed ospita i bambini di Tanandava e dintorni la cui cura ed educazione scolastica è affidata alle suore trinitarie, le stesse che hanno creato un ponte con la nostra associazione e che hanno coordinato i lavori per la realizzazione di questo nuovo progetto in “Terra Rossa”, il secondo per l’esattezza dopo il collage intitolato a mons. Di Donna,inaugurato a Fianarantsoa nel 2016. Questo nuovo progetto è intitolato alla memoria dei coniugi Lorusso Antonio e Mariella tragicamente scomparsi, il 7 maggio del 2017, a seguito di un incidente stradale. Tale opera è frutto del desiderio di papà Domenico che ci ha incaricato di dare operatività alla volontà della sua famiglia».

«In questi anni siamo cresciuti ed abbiamo visto la nostra solidarietà, mai imposta ma sempre partecipata e condivisa, assumere la forma di scuole, laboratori, dormitori, mense, campi sportivi chiese che danno preziose opportunità e speranza di una vita degna ai bambini, ai giovani, agli ammalati, ai poveri che abitano in terra africana – commenta il presidente, Emanuele Mastropasqua -. Abbiamo aiutato concretamente queste persone alle quali ogni giorno è negato il diritto a studiare, il diritto alla salute, al lavoro e alla libertà». Diceva Santa Teresa di Calcutta: “Se fai del bene ti diranno che lo fai per secondi fini egoistici, non importa, fai il bene!”.

Non si scoraggiano dunque nel fare il bene, perché, come dicono dal direttivo dell’ass. Insieme per l’Africa «Se non ci stanchiamo, mieteremo e raccogliamo a suo tempo. Pertanto finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo il bene a tutti; ma specialmente alle persone più povere è più bisognose di noi che abitano in Africa».

In un momento storico in cui l’odiare sembra quasi un merito, nei giorni in cui al cinema sbanca l’ironia di Checco Zalone che vale più di mille prediche e che ci lascia ben sperare in una cultura delle migrazioni più consapevole, gesti come quelli messi in campo dall’associazione “Insieme per l’Africa” ci dimostrano che la vera rivoluzione è imparare ad amare!

martedì 7 Gennaio 2020

(modifica il 2 Agosto 2022, 13:23)

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