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Ecotassa, Di Bari: «Garantire a tutti i Comuni la restituzione delle somme non dovute»

La Redazione
La consigliera regionale del M5S presenta una mozione affinché la regione si adoperi per il riconoscimento di quanto dovuto
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La consigliera del M5S Grazia Di Bari ha presentato una mozione per chiedere alla Giunta di valutare la possibilità di riconoscere a tutti i comuni pugliesi, ai quali è stata applicata l’aliquota massima dell’ecotassa per i rifiuti conferiti in discarica residuali al trattamento di biostabilizzazione, la riduzione al 20% del tributo laddove sussistano le stesse condizioni che si sono verificate per i 92 comuni salentini che si erano opposti nel 2014 alla determinazione regionale che aveva fissato a partire da quell’anno la misura dell’ecotassa e che ieri hanno visto confermata la loro posizione anche dal Consiglio di Stato.

«Chiediamo – dichiara Di Bari – che la Regione, per evitare disparità di trattamento, valuti l’opportunità di estendere gli effetti della decisione del Consiglio di Stato a tutti i Comuni che sono stati ingiustamente costretti a versare somme non dovute, permettendo così agli stessi di diminuire la pressione fiscale a carico dei cittadini. Lo stesso Consiglio di Stato ha sostenuto che la premialità deve essere riconosciuta a tutti i Comuni che conferiscono in discarica lo scarto in uscita dagli impianti di TMB. Questo perché, nonostante il pronunciamento della Corte Costituzionale e del TAR, la Regione Puglia ha continuato ad applicare l’ecotassa maggiorata a tutti i Comuni che hanno sottoposto i loro rifiuti a trattamenti efficienti prima di conferirli in discarica, rispondono in questo modo alle finalità di riduzione e di recupero dei rifiuti previste dalla l. 549/1995.

La legge statale del 1995, che ha istituito l’ecotassa, riconosce, tra i principi fondamentali, una premialità, consistente nella riduzione dell’80% del tributo, per chi conferisce in discarica solo lo scarto di un particolare trattamento. Anche la Corte Costituzionale nel 2017 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 7, comma 8, della legge della Regione Puglia 30 dicembre 2011, n. 38 nella parte in cui, in modo difforme rispetto alla norma statale, prevedeva che “[a]gli scarti e ai sovvalli di impianti di selezione automatica, riciclaggio e compostaggio si applica l’aliquota massima del tributo speciale per il conferimento in discarica dei rifiuti solidi”. Alla luce della sentenza della Corte la nuova legge regionale n. 8/2018 ha disciplinato l’ammontare del tributo per gli scarti e i sovvalli di impianti di selezione automatica, riciclaggio e compostaggio nel senso previsto dalla norma statale.

Visto che le riduzioni e le premialità dell’ecotassa non si applicano solo in relazione alla raccolta differenziata – continua la pentastellata – ma in generale a tutti i processi in grado di ridurre la quantità di rifiuto conferita in discarica, è giusto che la Regione riconosca a tutti i Comuni la restituzione delle somme non dovute, che hanno prodotto l’aumento della Tari per i cittadini. Oltre al mancato rispetto della norma nazionale, ci sembra paradossale la pretesa della Regione di applicare l’aliquota massima del tributo per gli scarti provenienti dal trattamento di biostabilizzazione in una situazione in cui è conclamata l’assenza di una efficiente e capillare rete impiantistica regionale. Ne è un esempio evidente il fatto che anche questa estate, per fronteggiare l’ennesima emergenza rifiuti, con ordinanza del presidente della Regione, è stato disposto il conferimento dei rifiuti differenziati in impianti di biostabilizzazione proprio a causa delle evidenti carenze impiantistiche (in particolare di impianti di compostaggio) e quindi della incapacità regionale di chiudere il ciclo dei rifiuti nel rispetto dei principi di prossimità e di autosufficienza della gestione».

mercoledì 15 Gennaio 2020

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