Attualità

Bullismo e cyberbullismo: agenti di Polizia Postale ne parlano agli alunni della Vaccina

La Redazione
Attimonelli: «C'è bisogno di conoscere fino in fondo sia le implicazioni psicologiche ma anche tutte quelle che sono le modalità attuate dai bulli per poter affrontare il fenomeno e nello stesso tempo combattere»
scrivi un commento 4269

Bullismo e cyberbullismo, un fenomeno degenerativo soprattutto nelle nuove generazioni, ed è per questo importante che se ne parli, a scuola ma anche in famiglia e in tutti i luoghi di aggregazione affinché i bulli ed i bullizzati possano maturare una coscienza critica tale da poter prevenire i prodromi del fenomeno.

Nella mattinata di martedì 14 gennaio scorso, una importante lezione collettiva, rivolta agli alunni delle classi terze della scuola media P. Vaccina, è stata effettuata dai due assistenti capo della Polizia Postale Borraccia e Allegrini. Ad introdurre l’argomento, la dirigente scolastica Francesca Attimonelli e il presidente del consiglio d’istituto Aldo Capozza.

«Abbiamo voluto fortemente – dichiara la dirigente Attimonelli – condividere questo momento formativo e informativo rivolto ai nostri ragazzi su un fenomeno sempre più crescente. C’è l’esigenza di confrontarsi sulla tematica del bullismo, e ancor di più su quella del cyberbullismo, che come una vera e propria piaga sociale si sta inserendo nelle vite dei nostri ragazzi e per la quale c’è bisogno di conoscere fino in fondo sia le implicazioni psicologiche ma anche tutte quelle che sono le modalità per poterlo affrontare e nello stesso tempo combattere».

In continua trasformazione, il fenomeno del bullismo incomincia dai 7 anni e può degenerare con l’avanzare dell’età in altri fenomeni noti come dipendenze patologiche da alcool, droga e gioco d’azzardo. Di bullismo e cyberbullismo bisogna parlare tra i ragazzi per responsabilizzarli e insegnare loro il rispetto nei confronti dell’altro. «C’è bisogno anche di educarli ad un utilizzo più responsabile degli smartphone e di tutti i mezzi di comunicazione che ormai sono ampiamente diffusi. Il ruolo della responsabilità educativa – continua la dirigente scolastica Francesca Attimonelli – è anche nelle mani dei genitori che dovrebbero imparare, o riscoprire, la bellezza di guardare negli occhi i propri figli, parlare con loro e parlare soprattutto delle paure e dei pericoli che si celano tra i mezzi di comunicazione e nella società odierna».

Importante l’apporto degli agenti di Polizia Postale che hanno fornito ai ragazzi informazioni e strumenti utili per riconoscere e affrontare offese e umiliazioni gratuite che insistono soprattutto tra i banchi di scuola. Referenti dello Stato dunque che a scuola, questa volta, non sono intervenuti per reprimere un reato ma per fornire consigli utili al fine di evitare l’insorgere di atteggiamenti di prevaricazione e, nel caso in cui questi siano stati perpetrati in danno ai ragazzi, l’invito a denunciare il cattivo comportamento alle forze dell’ordine.

sabato 18 Gennaio 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Luigi
Luigi
4 anni fa

La rovina di tutto e quando si sono iscritti a quel Maledetto faceebuk che nn si sanno controllare. Che schifo sto faceebuk. Che rovina iack.

Maria P.
Maria P.
4 anni fa

Invece di lezioni al cyberbullismo si dovrebbe tornare a leggere Dante: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Se genitori incoscienti hanno messo nelle mani dei loro figli le armi per diventare cyberbulli ovvero degli strumenti per diventare vittime, che sono i cellulari, poi con chi se la devono prendere se loro figlio diventa un bullo o una vittima dei bulli? Solo con sé stessi.