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Coronavirus, Emanuele Sgarra: «Nelle Asl atteggiamento sano e di partecipazione collettiva»

Sabino Liso
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Sanità in emergenza ed urgenza
Il responsabile del sindacato degli infermieri Nursing Up: «C'è bisogno di sentirsi parte di una comunità e di scongiurare quella che in gergo si chiama il ricorso alla medicina selettiva»
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Con Emanuele Sgarra, responsabile regionale del sindacato degli infermieri, “Nursing Up” nonché capo sala reparto Rianimazione del Bonomo, abbiamo fatto il punto sullo stato di salute della sanità.

A Sgarra abbiamo chiesto, visto il periodo di grande confusione e di allarme sociale, cosa chiedono i Sindacati alla sanità.

«Vista la contingenza del coronavirus, partito un po’ in sordina, credo che gli sforzi messi in campo ad oggi siano tutti lodevoli. Nelle Asl di Puglia si nota un atteggiamento univoco, teso a far rete, un atteggiamento sano e di partecipazione collettiva a un fenomeno che non ha ancora espresso la sua virulenza total: il suo picco penso lo si debba attendere fra una decina di giorni. Non voglio dire che accadrà quello che è successo al Nord dove il sistema sanitario è stato preso alla sprovvista. Penso che ora si possa far tesoro dell’esperienza maturata e quindi contenere il contagio».

Il pericolo sono le misure di contenimento forzate a cui si potrebbe andare incontro se si concretizzasse il rischio di far tracimare l’infezione. «Un rischio della sanità così come evidenziato da tecnici ed esperti del Ministero. Questa infezione ha una particolarità, si è visto che è molto aggressiva poiché fa ammalare in poco tempo molte più persone rispetto ad altre infezioni. Molte persone, quindi, potrebbero aver bisogno di essere ospedalizzate e si rischia che i posti letto risultino insufficienti per affrontare una emergenza. Si sta prevedendo una situazione che nessuno poteva immaginare in nessuna parte del mondo, si pensi alla Cina dove in 10 giorni hanno costruito degli ospedali. Ovviamente non abbiamo le possibilità che ha la Cina, intanto però possiamo fare appello ai comportamenti corretti e al senso civico. C’è bisogno di sentirsi parte di una comunità e di scongiurare quella che in gergo si chiama il ricorso alla “medicina selettiva” che, in caso di epidemia, e quindi in caso di urgenza di ricoverare molti pazienti in terapia intensiva, potrebbe rivelarsi la necessità, deontologica e scientifica, di dover operare delle scelte e tra una persona che ha poche chances di vita ed una che ne ha di più, è evidente che i tecnici dovranno decidersi su chi concentrarsi e su chi no. È uno scenario apocalittico che, è ovvio, scongiuriamo».

In ultima battuta, da parte di Emanuele Sgarra l’invito rivolto a tutti i parenti dei ricoverati in ospedale a non affollare tali luoghi per il rispetto nei confronti degli ammalati e degli operatori sanitari. Ora più che mai. Un distanziamento sociale necessario ed urgente per il bene di tutti.

lunedì 9 Marzo 2020

(modifica il 2 Agosto 2022, 13:18)

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Marisa Marmo
Marisa Marmo
4 anni fa

Complimenti Emanuele!!

Roberto Garribba
Roberto Garribba
4 anni fa

Complimenti al Sig. Sgarra per l'equilibrio, la competenza, la chiarezza e l'assoluto realismo.