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Raccolta rifiuti, i dipendenti della Sangalli chiedono più sicurezza per l’emergenza Covid- 19

la redazione
Albano e Germoglio: «Quali iniziative s'intendono intraprendere in merito alla raccolta dei rifiuti dalle abitazioni dei cittadini positivi al Coronavirus»
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I delegati aziendali sindacali della Sangalli, Albano Sabino e Germoglio Gaetano, con riferimento al momento emergenziale dovuto al Coronavirus sollevano alcune questioni nei confronti dell’azienda.

I due sostengono di non aver ricevuto alcuna comunicazione rispetto al nuovo documento valutazione rischi. Inoltre, in merito alle mascherine e guanti in lattice «ci siamo attivati visto che molti lavoratori dovrebbero usarla quotidianamente anche non in presenza di emergenze sanitarie, ma al riguardo poco è stato fatto. È assolutamente insufficiente la fornitura di una mascherina ogni tre quattro giorni con un paio di guanti in lattice».

Anche sulla sanificazione dei mezzi e dei locali Albano e Germoglio sostengono di non aver notizia della stessa, nonostante i mezzi siano utilizzati da più lavoratori su più turni.

Altra questione sollevata riguarda lo smart working: «da anni denunciamo la mole di lavoro straordinario, o i doppi turni consecutivi, ma anche in questo momento particolare nulla è stato fatto. Anzi, si continua ad utilizzare anche quei lavoratori che avrebbero la funzione di tutelare gli stessi lavoratori, vedi delegati aziendali e rlss».

«Quali iniziative s’intendono intraprendere o chiedere di adottare all’ente appaltante, a tutela dei lavoratori, in merito alla raccolta dei rifiuti dalle abitazioni dei cittadini positivi al Coronavirus e quindi in isolamento domiciliare obbligatorio?» hanno concluso.

venerdì 20 Marzo 2020

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