Assistiamo praticamente impotenti, da almeno 20 giorni a questa parte, a un fenomeno che ad Andria non è proprio una novità: ormai non solo in zone periferiche, continuano quotidianamente a verificarsi incendi di proporzioni più o meno vaste.
Finestre chiuse per tanti cittadini che non sopportano la puzza acre che invade l'aria, effetti sulla vegetazione e su ciò che arriva poi sulle nostre tavole, pericoli per coloro che si trovano a passare nelle vicinanze: questi solo i principali effetti legati alle frequenti segnalazioni che arrivano in proposito.
Esistono tuttavia precisi obblighi per proprietari, conduttori e gestori dei fondi rustici, terreni ed aree di qualsiasi natura, anche pertinenze incolte, che dovrebbero eseguire entro l'inizio dell'estate, termine quindi già passato, le necessarie opere di difesa passiva di prevenzione antincendio, mediante pulizia dei suddetti siti, provvedendo all'eliminazione dell'erba secca, sterpaglie residui di vegetazione ed ogni altro materiale infiammabile, creando nel contempo, una "precesa" o "fascia protetta" lungo i perimetri delle zone interessate da sottoporre ad aratura e/o direttamente confinanti con boschi o foreste, o al trattamento sistematico con prodotto ritardanti della combustione, onde scongiurare pericoli e/o danni a terzi.
Quanti però non adempiono a tali obblighi? Tanti, troppi, come dimostra lo stato di abbandono di alcuni terreni dove le sterpaglie abbondano e alla minima scintilla prendono fuoco. E non solo sterpaglie: basti guardare alla gallery di foto. Nei campi correttamente sfalciati, si trovano rifiuti di ogni tipo, che in caso di incendio bruciano liberando nell'aria e nel terreno sostanze tossiche.
Alla mancanza di controlli del territorio (a proposito, e i droni che dovevano essere acquistati con fondi governativi?), si aggiunge il problema culturale di chi pensa di ripulire il proprio appezzamento, in città come in campagna, con incendi dolosi, senza interessarsi delle conseguenze sui campi limitrofi e su tutta la comunità. Solo ieri sono andati in fumo, oltre a campi "cittadini", ettari di roverella in contrada Abbondanza, con un incendio tanto esteso da dover richiedere l'intervento di CanadAir, i grandi mezzi aerei carichi di acqua, per tentare di arginare prima e spegnere poi il vasto incendio propagatosi ai limiti delle ville private.
Il benessere generale e comunitario dovrebbe rientrare tra le priorità di ogni corretto cittadino: ma, si sa, ad Andria spesso la legalità latita e la prevenzione langue.
Non ci vuole tanto multarli. Amministrazione e chi ha competenze dormono sogni tranquilli.
Ahhhh vabbeeeeee…..le.campagne.come.le.vie.dellancitta'.lo.scenario e'lo stesso…….e di multare neanche se ne.parla……ma.siiiii…..fanno tutti.come.gli.pare e piace…tantonnessuno fa nulla,nessuno multa