studenti in piazza

«Per favore non ignorateci» il grido disperato degli studenti alla Provincia

La Redazione
Gli alunni andriesi manifestano contro le istituzioni "fantasma"
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Si è tenuta in mattinata una manifestazione studentesca da parte di tutti gli istituti andriesi per lamentare i vari disagi strutturali in cui versano le scuole cittadine. Il corteo è partito da Largo Torneo alle ore 9 per arrivare sino a Piazza Catuma. In tanti hanno deciso di scendere in piazza per esternare un malessere condiviso.

Non basterebbe un articolo di giornale per elencare i numerosi disagi presenti nelle strutture scolastiche, per cui ne elencheremo soltanto alcuni. Ad esempio nel liceo Carlo Troya recentemente i vetri, incastrati in una finestra ormai logora, sono caduti sia internamente alla classe, sia nel cortile alla prima folata di vento, episodio non nuovo in verità, poiché già verificatosi esattamente un anno fa. «Chiediamo di poter sperare di continuare il nostro percorso scolastico in serenità» – commenta Giuseppe Porro, rappresentante d’istituto del C. Troya, il quale ci ricorda il forte disagio interno all’istituto dove la fogna straripa…, «lavori esterni non portati a termine, ascensore non collaudato, palestra senza riscaldamento, infiltrazioni d’acqua, tutti disagi che più o meno sono trasversali anche agli altri istituti».

Giuseppe Pappalardo, rappresentante d’istituto del Colasanto, fa riferimento al fatto che l’istituto abbia attinto a fondi propri per la manutenzione ordinaria della scuola piuttosto che aspettare in eterno l’intervento della Provincia.

«Questa per noi è un prosieguo della manifestazione che c’è stata il 20 dicembre scorso in cui lamentavamo la nostra situazione scolastica – commenta Pietro Zingaro del liceo scientifico Nuzzi – il disagio delle 8 aule non completate e senza riscaldamento, sono mesi che la provincia ci prende in giro e trascura il nostro diritto allo studio, intanto i soffitti crollano per guasti alle tubature che non vengono aggiustati e gli studenti sono costretti a turnarsi e quindi perdere le ore per carenza di aule confortevoli dentro cui studiare».

«Per favore non ignorateci – commenta Marica Sergio – io sento tanta indifferenza da parte delle istituzioni».

«Siamo costretti a studiare nel laboratorio di elettrica e in quello di moda, con attrezzature e macchinari che potrebbero venire a contatto con l’acqua a causa delle note infiltrazioni. La palestra è stata dichiarata inagibile e durante le ore di Educazione Fisica siamo costretti a restare in classe» – commenta Riccardo Lambo dell’IPSIA Archimede.

«Sotto elezioni nessuno fa un passo in più – commenta Daniele Quacquarelli dell’Ettore Carafa – sarebbero “favori elettorali” in un sistema tipicamente italiano… Alla provincia l’invito a liberarsi dai meccanismi politici, anche se sarebbe utopico chiederlo».

Nell’istituto tecnico industriale Onofrio Jannuzzi mancano le porte a diverse aule e nei bagni, costringendo i ragazzi a turnarsi per garantire a tutte le sezioni una situazione dignitosa a fasi alterne.

L’obiettivo della manifestazione era quello di far aprire gli occhi alla provincia, istituzione ormai da anni assente e, dovesse servire, i rappresentati sono disposti a interloquire con i referenti provinciali ed a scendere nuovamente in piazza per rivendicare il loro sacrosanto diritto allo studio. Intanto, è notizia di queste ore, la provincia ha garantito un incontro ai rappresentanti dei vari istituti fissato a lunedì 19 Febbraio. Seguiremo l’evolversi della situazione.

Articolo scritto da Lucia Avantario, Martina Lanotte, Vittoria Losito, Dalila Prodon

venerdì 16 Febbraio 2018

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Marinelli Annarita
Marinelli Annarita
6 anni fa

E uno schifo. Per non parlare del trasporto sia ferrontranviaria che urbano