La bara bianca sotto l’altare, l’aria pesante di un lutto che non troverà pace per lungo tempo nei cuori di chi lo ha amato da sempre e di chi ha imparato a farlo. La Cattedrale piena per l’ultimo saluto a Giuseppe, il giovane tranese morto in seguito ad un incidente a Corfù, mentre era in vacanza con altri amici. Viene letto il Vangelo secondo Marco, quello della bambina dormiente che risorge. “Gesù ha dato un senso ed una speranza alla morte” dice don Nicola Maria Napolitano. “Per il Signore la morte è solo un dormire, dormire in attesa della resurrezione. Noi crediamo che Giuseppe, strappato e separato dai suoi familiari ed amici, riposi in attesa della resurrezione. Anzi potremmo dire che è già risorto nelle sei persone a cui si è donato, una beatitudine senza fine”.
Don Nicola Napoletano conclude, commosso: “Arrivederci Giuseppe, arrivederci”. Un fortissimo applauso dei presenti, durato qualche minuto. Sull’altare, a leggere le preghiere dei fedeli, salgono quattro dei suoi migliori amici. A fine celebrazione, la lettera di un amico, poi Greta, sua sorella. Greta legge la lettera che ha scritto di suo pugno e quella che ha inviato un amico di Chicco – come lo chiamavano tutti -, un amico che ora sta vivendo in America. Poi è il turno della sua fidanzata. Un saluto straziante.
Mentre la bara bianca faceva breccia nella navata centrale della Cattedrale per lasciare la basilica, dalle casse posizionate sotto la chiesta sono partite alcune delle canzoni che Giuseppe amava: Heroes, Champagne Supernova, Otherside, Under the bridge. Nel frattempo sono stati lanciati palloncini bianchi, ai quali sono state legate delle foto ricordo. La piazza del duomo era gremita sotto il sole di un 5 settembre caldo che ha lasciato un brivido nel cuore di tutta la cittadinanza, non solo tranese ma anche andriese, stretta intorno alla famiglia Ruta.
Giuseppe però in un certo qual modo è presente tra noi: l’autorizzazione dei genitori all’espianto di organi avvenuto ieri al Policlinico di Bari migliorerà la qualità della vita di altre persone che riceveranno fegato, cuore, reni e cornee. Sono i doni di Giuseppe: un atto d’amore grandioso che proverà ad alleviare la sofferenza per la sua tragica scomparsa.