Quella che vogliamo raccontarvi oggi è un’altra storia legata all’inquinamento ambientale. Una storia più volte denunciata ma che non ha sortito nessun effetto. Stiamo parlando dell’abbandono selvaggio di eternit in aperta campagna laddove magari si cerca di respirare aria pulita, di coltivare qualche buon frutto e di “ripararsi” dagli agenti inquinanti a cui la modernità della città, ahi noi, ci sovraespone.
Le foto allegate all’articolo riguardano lastre di eternit abbandonate in zona Castel del Monte, in diversi punti e di diversa entità, e precisamente lungo la pista ciclabile della Trifora che attraversa il territorio del Parco dell’Alta Murgia. L’utente che ce le ha segnalate ha già effettuato denuncia presso la squadra ambientale della Polizia Municipale di Andria nella speranza che avvenga celere la bonifica dell’area in questione.
Purtroppo, non vorremmo deludere le aspettative del nostro concittadino che ha fatto il suo dovere ovvero quello denunciare, appunto, ma ci sembra doveroso ripercorrere, a memoria, tutte le volte che la Polizia Locale ha inoltrato la segnalazione all’A.R.O. Puglia (organo a cui compete provvedere alla rimozione del rifiuto speciale) e come, di fatto, tutto si sia inceppato quando il Comune di Andria a sua volta non ha potuto autorizzare l’A.R.O. di competenza a procedere alla rimozione del materiale pericoloso poiché impossibilitato a pagare il servizio.
La storia dell’”Eternit riposo” molti utenti del nostro giornale la conoscono perfettamente.
Chissà che questa volta non sia come le altre e qualche benefattore, magari la Regione Puglia, possa rimpinguare il capitolo di spesa preposto a questo genere di interventi importanti per la salvaguardia dell’ambiente e della salute.
Pensiamo alle cose serie. Queste, per esempio!
Al comune di Andria di veloce c'è solo “celero” se si attende velocità nella rimozione non pensateci.