Con l’avvio della fase 2 dell’emergenza in corso che dovrebbe traghettarci verso il 18 maggio quando ci sarà la riapertura di altre negozi, crescono i malumori di chi da oltre due mesi non riapre le attività. Stamattina si son dati appuntamento in via R. Margherita alcuni titolari di negozi di abbigliamento uomo/donna, ma anche parrucchieri e titolari di centri estetici per manifestare pacificamente contro il DPCM in vigore e chiedere l’apertura anticipata delle attività commerciali:
«Ognuno di noi ha perso 3/4 del fatturato – commentano le commercianti Annarita Nigro e Antonella Di Bari – , abbiamo negozi pieni di merce e c<tra le varie richieste, assieme all’apertura anticipata delle attività e quindi al posticipo dei saldi estivi, chiediamo anche la sospensione contributi Inps, dei versamenti obbligatori a far data dal 31 gennaio, una riduzione reddituale di almeno il 15% per il 2020 oltre alla cancellazione dei contributi a carico dell’azienda e alla presa in carico da parte dell’istituzioni dei costi di affitti commerciali. Tra le richieste anche l’accesso al prestito e ai contributi a fondo perduto. Richieste che proporremo alle istituzioni nell’attesa di una risposta puntuale ai nostri bisogni».
Stamane in via R. Margherita al fianco dei commercianti c’era anche l’avv. Laura Di Pilato: «I commercianti ormai da due mesi non alzano le saracinesche dei loro negozi a seguito della pandemia. Poiché mi hanno insegnato che fare politica significa innanzitutto saper ascoltare le istanze della gente, in queste settimane ho ascoltato le richieste d’aiuto degli artigiani e commercianti che non hanno più potuto aprire le loro attività. Ebbene, stamattina ero al loro fianco in via Regina Margherita, rispettando il distanziamento sociale e con indosso mascherina e guanti, per protestare silenziosamente con titolari di negozi d’abbigliamenti, di centri estetici e parrucchieri. Abbiamo indirizzato il nostro grido d’allarme al governo centrale affinché ascolti le nostre richieste e non continui a generare figli e figliastri: inconcepibile aprire i negozi d’abbigliamento per bambini, mentre restano chiusi quelli per adulti. Nei giorni scorsi, come già comunicato, mi sono fatta portavoce di molti esponenti della categoria nei confronti del governatore Emiliano il quale ha preso in considerazione l’apertura anticipata dei negozi e la proposta di posticipare l’inizio dei saldi estivi.
Il mio pensiero – continua Di Pilato – va anche alla categoria dei venditori ambulanti, altri grandi penalizzati dalle disposizioni ministeriali. Ho proposto al commissario straordinario, il dott. Tufariello lo sdoppiamento del mercato e la necessità di concordare modalità e tempi con gli ambulanti.
Intanto mi chiedo cosa stiano realmente facendo i referenti del territorio a Roma. Penso al nostro onorevole pentastellato in esilio ormai a “Mottola” che si vanta per aver postato sui social “due righe” in cui chiede a Conte la tutela degli ambulanti. Lettere, le sue, che si sommano alle altre (vedi la richiesta dell’Esercito) a cui non viene dato mai seguito. Mi sorge un dubbio: chissà se quelle missive siano mai arrivate a destinazione?! A pensar male a volte si azzecca».
Sarebbe meglio anticipare anziché posticipare.
L'onorevole pentastellato !!!: Vuoto cosmico