Cronaca

I famigliari dei disabili andriesi: «Per la Regione e il Comune “disabilità” è sinonimo di povero»

La Redazione
Continua la protesta: «Auspichiamo che dal tavolo territoriale possano essere messe in atto azioni che consentano di ripartire dai progetti di vita di ciascuna persona, una per una, perché la vita è uguale per tutti»
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Non trovano pace i famigliari dei diversamente abili di Andria: dopo l’appello delle settimane scorse, sulla necessità di assistenza domiciliare, nessuna chiamata è arrivata dal Comune di Andria. Anzi, nella convocazione per il Piano locale di contrasto alla povertà non sono stati convocati e il Comune ha raddoppiato le quote di compartecipazione al servizio. Un controsenso?

«Per l’ennesima volta – scrivono i famigliari – ci ritroviamo a dover rivendicare i diritti dei nostri familiari diversamente abili.

La riapertura per noi non ci è mai stata. Ci ritroviamo dal lontano marzo bloccati in casa, senza che nessuno ci abbia ufficialmente convocato o contattato per illustrarci il futuro dei servizi assistenziali rivolti ai nostri cari. A quanto pare su una popolazione di centomila abitanti esiste una sola cooperativa disposta ad erogare servizi, le altre si sono chi dileguate, chi evaporate.

A fine giugno, il Comune di Andria ha emanato il nuovo regolamento unico di ambito per l’accesso e la compartecipazione al costo delle prestazioni sociali agevolate aventi natura socio assistenziale, in applicazione del DPCM 6 Dicembre 2013, 159, allo scopo di stabilire i criteri per la valutazione delle condizioni che economiche da utilizzare per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate erogati dai servizi sociali.

Il nuovo regolamento, come gli altri regolamenti emanati per altri ambiti, prevede rialzi delle quote di compartecipazione da parte dei diversamente abili esagerate e fasce di reddito ISEE ristrette.

Nello specifico se nel vecchio regolamento la fascia massima di reddito ISEE, oltre la quale si doveva versare l’intera quota sociale era Euro 40000, nel nuovo è Euro 20000, e ci troviamo con quote di compartecipazione raddoppiata da 10% a 20%, da 20% a 40%, da 30 a 60 e da 40% a 80%, questo previsto dalla legge, quando il Comune di trova in una fase di predissesto.

Oggi 4 agosto alle ore 16, l’Ambito territoriale di Andria è chiamato a redigere il proprio Piano Locale di contrasto alla povertà 2017/2020, quindi costituisce un tavolo territoriale.

Riportiamo pari pari il comunicato che il Comune di Andria, attraverso il suo sito, ha pubblicato.

‘Il Settore Servizi Sociali, Demografici ed Educativi informa che, l’Ambito territoriale di Andria è chiamato a redigere il proprio Piano Locale di contrasto alla povertà 2017/2020, conformemente agli indirizzi e agli obiettivi previsti dal Piano regionale per il contrasto della povertà (DGR 1565 del 4/09/2018) e dal Piano nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà.

Per questo, l’Ambito territoriale di Andria intende attivare il “Tavolo territoriale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, con il compito di concorrere:
– all’analisi dei bisogni e alla costituzione di un sistema integrato di azioni e di interventi per il contrasto della povertà e dell’esclusione socio-lavorativa;
– alla individuazione delle priorità di finanziamento;
– alla articolazione delle risorse economiche tra le diverse possibilità di finalizzazione;
– alla programmazione di forme di sviluppo e rafforzamento della cittadinanza attiva, anche attraverso la valorizzazione di iniziative autonomamente intraprese.

Al fine di avviare i lavori di costituzione del “Tavolo territoriale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale”, si terrà il 4 agosto 2020, un incontro, alle ore 16.00 presso la Sala Consiliare sita in piazza Umberto I.

Al Tavolo parteciperanno, tra gli altri, l’ASL BT, il CSA e le Associazioni socio-culturali”.’

In tutto il testo non è menzionato una sola volta il termine diversamente abili o similare.

Quindi per la Regione Puglia e il Comune di Andria “disabilità” è sinonimo di povero. Sicuramente ci troviamo di fronte ad una povertà che non è solo ed esclusivamente quella economica.

Auspichiamo che dal tavolo territoriale possano essere messe in atto azioni che consentano di ripartire dai progetti di vita di ciascuna persona, una per una, perché la vita è uguale per tutti. Ciascuna persona ha diritto ad una propria vita, immaginata e realizzata secondo le proprie capacità anche se minime, i propri desideri anche se minimi e le proprie difficoltà anche se enormi. E quella solidarietà oggi tanto invocata ci dice che bisogna partire da quello più fragile da quello che ha più bisogno e garantire a lui una vita dignitosa, ci renderà facile il garantire una vita dignitosa agli altri».

martedì 4 Agosto 2020

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sabino cannone
sabino cannone
3 anni fa

Come cittadini potete partecipare e chiedere di costituirvi di parte all'incontro, avendone titolo in quanto stackeholder cioè “portatori d'interesse”, previsti dallo stesso regolamento comunale, e il parere diventa vincolante per l'amministrazione nel proseguo del bilancio preventivo. Anche se la Costituzione all'art. 43 prevede i servizi pubblici essenziali da cui la formazione dei bilanci non può prescindere (sentenza della Consulta). l'Unione Europea purtroppo per il vincolo del PSC “patto di stabilità e crescita” ha solo previsto tagli a carne viva in ossequio alle forme dell'austerity: si toglie ai poveri per dare ai ricchi. Bastardi(è colui che se ha la possibilità di nuocere lo farà), impostori, cialtroni, imbecilli di europeisti in malafede.