Cronaca

Covid19, gli studenti pendolari: «Volete che rispettiamo la regole? Datecene la possibilità»

Lucia M. M. Olivieri
Ironicamente, si parla di "assembra-mezzi": ma è possibile che a distanza ormai di una buona quindicina di giorni dal rientro a scuola, le compagnie di trasporti non abbiano provveduto ad aumentare corse e mezzi a disposizione?
scrivi un commento 38174

Ritorniamo a parlare dei problemi legati alla ripresa delle attività scolastiche ai tempi del Covid19, in particolare connessi ai trasporti: una studentessa andriese, facendosi portavoce per un gruppo di suoi compagni, ha esposto in una lettera indirizzata alla redazione i disagi che ogni giorno i pendolari sono costretti a subire su mezzi sovraffollati, dove evidentemente non è possibile rispettare le regole del distanziamento. Sono centinaia coloro che quotidianamente si spostano lungo vari “assi”, sia nell’entroterra (da Spinazzola e Minervino verso Andria, ma anche fino a Corato, Ruvo, Terlizzi) sia dalle e per le città costiere (Barletta, Trani, Bisceglie, Molfetta). Nelle foto a corredo della denuncia, i pendolari indossano correttamente le mascherine, ma sono accalcati “uno sull’altro” per riuscire a tornare verso casa o a recarsi sul proprio luogo di lavoro o di studio.

Ironicamente, si parla di “assembra-mezzi”: ma è possibile che a distanza ormai di una buona quindicina di giorni dal rientro a scuola, le compagnie di trasporti, nonostante le sollecitazioni, non abbiano provveduto ad aumentare corse e mezzi a disposizione?

«Siamo giunti ormai al termine di questo primo periodo di scuola. Per quanto riguarda la sicurezza nei plessi, ogni istituto è autosufficiente, ma c’è un problema che coinvolge l’80% degli studenti delle scuole superiori e università di tutta la provincia: i mezzi di trasporto.

La scuola ci tutela, vero, in tutti gli istituti agli studenti viene garantito il distanziamento nelle aule e vengono provvisti di mascherine, disinfettanti ecc…

Ma, per quanto si possa prevenire un contagio all’ interno di una struttura, cosa o chi ci garantisce la sicurezza mentre viaggiamo?

Ci sono linee che non solo non assicurano il distanziamento sociale tra pendolari, ma neanche i posti a sedere, e, per questo, si è costretti a viaggiare in piedi e addossati. Se il contagio non si previene sui mezzi, a che serve “impacchettare” le scuole di polipropilene?

Noi studenti pendolari chiediamo, esigiamo maggiore sicurezza, che si potrebbe avere aggiungendo mezzi per le tratte e gli orari più frequentati: eviteremmo di addossarci sulla porta del pullman o direttamente su questo, perché “tanto ne arriva un altro” (e magari arriva sul serio) . Non dovrebbe essere un fattore da sottovalutare quello degli spostamenti sui mezzi pubblici. Come viaggiamo noi studenti, viaggia anche chi lavora o chi si sposta per necessità e si parla di persone comprese in una fascia d’età più a rischio.

Nello specifico, chi viaggia su linee che comprendono Andria-Barletta-Corato – e questo non è un problema nato 20 giorni fa, né riguarda solo queste tratte – sono ormai 5 anni che fa a gara per accaparrarsi un posto sul pullman per tornare a casa. Ovviamente la richiesta è ancor più stringente ora per il fattore COVID.

Vogliamo la sicurezza ed è su questa che bisogna investire».

giovedì 8 Ottobre 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Mariella
Mariella
3 anni fa

Avete ragione e tantissimo! Però,per “arrivare alla sicurezza” c'è un DOVEROSO impegno sociale e civico da parte di tutti,soprattutto di voi giovani e parecchi adulti. Sino a quando prenderanno provvedimenti seri della questione pulman,cominciamo a praticare comportamenti adeguati al decreto anche altrove ,dico incominciamo,perchè se aspettatiamo di vedere qualcosa che poi tarda e decido nel frattempo di sentirmi libero e scusato da ogni obbligo,bè allora non va più bene.

Nicola Inchingolo
Nicola Inchingolo
3 anni fa

Non sono bastati 23 morti per aggiungere altre corse, vogliono ancora altri morti????????????

E.I.
E.I.
3 anni fa

NON DA MENO è LA STP. NEGLI ORARI SCOLASTICI NON C'è RISPETTO DELLE NORME PER IL DISTANZIAMENTO. TUTTI SI SIEDONO OVUNQUE E STRETTI STRETTI.