Cultura

D’Antoni approda al Museo Diocesano con l’opera “Federico II Di Svevia – Stupor Mundi”

la redazione
Per l'occasione l'artista ha realizzato su tela di iuta con tecniche settecentesche un'immagine di un Federico II nel pieno del suo splendore
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Il 23 luglio del 2021, Il pittore, Fondatore del Movimento Artistico Stilnovista , Carmelo Fabio D’Antoni, entra ufficialmente a far parte del percorso storico del Museo Diocesano San Riccardo di Andria con un Opera realizzata appositamente sul grande Federico II di Svevia – Stupor Mundi. Per questa occasione il D'Antoni ha realizzato su tela di iuta con tecniche settecentesche un’immagine di un Federico II nel pieno del suo splendore, raffigurandolo con un armatura ancora difensore di quell’arte e di quella cultura da lui tanto amata.

L’opera sarà visibile in permanenza all’interno del percorso museale dedicato alle opere contemporanee, relativamente agli orari di apertura e alle prenotazioni predisposte dall’ente . Il Direttore del Museo Diocesano di Andria Don Giannicola Agresti ha dichiarato : «L’opera di D’Antoni va ad arricchire la collezione del Museo Diocesano di Andria. L’autore, con il ritratto di Federico II di Svevia, evidenzia la sua sensibilità artistica nel rappresentare le sembianze dell’Imperatore, tramite una rilettura attuale del personaggio storico»

Cenni Biografici di Carmelo Fabio D'Antoni: Sicilia, la terra della cultura e delle dominazioni, del sangue e del fuoco, della passione e della sofferenza, ha ospitato da sempre talenti eccezionali. Il D!Antoni matura la sua vena artistica nel prezioso contesto della sua terra , nutrendosi di secoli di storia e di cultura qui presenti. Poliedrico per definizione, cresce nelle botteghe dei più grandi maestri contemporanei, sperimentando tecniche e stili che lo hanno portato a trovare il suo percorso nella sublimazione della figura femminile . Nel 2017 si accosta al Sommo Poeta Dante Alighieri, creando opere ispirate alla Divina Commedia . L!Artista si accosta cosi al pensiero letterario "Stilnovista”, e decide di riprenderne la filosofia fondando una corrente pittorica . La sua personale crescita, travagliata e sofferta, lo ha portato a conquistare, malgrado la sua giovane età, massimi livelli. La storia lo ricorderà sempre come l'uomo sceso all'inferno passando per i 4 elementi fino a giungere alla sua massima levatura di “ Pittore del Dolce Stil Novo ”. Sua è la frase coniata “ La massima espressione dell!arte è la forza della Donna” L!Artista ha colto il valore spirituale della forza del vero amore, la donna, sublimandolo nelle sue tele. Uomo sensibile e rispettoso, da sempre contraddistinto da uno spirito elevato, il D'Antoni sa cogliere il bello nelle forti e accese espressioni degli occhi seducenti e ammalianti, ma mai volgari dei suoi soggetti, che trasforma in donne mitologiche e storiche. Dalla Grecia alla Scandinavia, passando per l!Europa e L!Inghilterra, l!artista trasforma le sue modelle, alcune volte uscite dalla sua fervida immaginazione, in immortali guerriere, vive e sacre, eteree guardiane del suo tratto sempre preciso e disciplinato . Negli anni la carriera del Maestro si è evoluta in una costante e continua crescita nel mondo artistico internazionale esponendo in vari Musei, Fondazioni e Gallerie a Roma, Firenze,Torino Messina ,Bonn, Baden Baden, Colonia, Berlino, Chicago, Los Angeles, Miami, Vienna, Bruxelles, Praga, Sofia, Spoleto, Perugia, Andria, Foggia, Catania, Siracusa, Palermo ecc.

Il Museo Diocesano San Riccardo di Andria: Il Museo Diocesano intitolato a San Riccardo, Vescovo e Patrono della città di Andria, sorge nel cuore del centro storico, a breve distanza dalla Chiesa Cattedrale in cui sono venerate le sacre reliquie. Il ricco patrimonio di opere della Diocesi di Andria, raccolte dal Vescovo Mons. Giuseppe Lanave, trova spazio negli ambienti ampi e luminosi del Museo, istituito da quest’ultimo il 20 maggio 1972. Per iniziativa del Vescovo Mons. Raffaele Calabro, un accurato intervento di restauro ha riqualificato l’edificio – già residenza della nobile famiglia Margiotta e successivamente sede della comunità dei Braccianti – in una moderna struttura museale articolata su tre livelli. Sotto l’episcopato di Mons. Luigi Mansi, il 23 aprile 2019, in occasione del 581° anniversario del ritrovamento delle reliquie del Santo Patrono, il Museo è inaugurato.

Il percorso espositivo: Un itinerario articolato secondo un percorso cronologico conduce il visitatore nella storia della città e della sua Diocesi, attraverso un consistente patrimonio di opere – dipinti, sculture lapidee e lignee, argenti, paramenti sacri ed altri oggetti – che contribuisce a definire la storia dell’arte in Puglia dal Medioevo al Novecento.

Le sezioni tematiche:

  • dal duecento al quattrocento: La prima sezione accoglie alcune importanti opere della cultura artistica regionale. L’icona duecentesca, nota con il nome di Madonna d’Andria, attesta la centralità della città nella circolazione di fenomeni legati al culto e alla cultura nel Mediterraneo. Il busto marmoreo raffigurante Francesco II Del Balzo, duca di Andria e signore di un Rinascimento meridionale di grande vitalità, dibattuto tra gli scultori Francesco Laurana e Domenico Gagini, e i raffinati scomparti del polittico dipinto da Antonio Vivarini, segno di una relazione tra Puglia e Venezia sul finire del Quattrocento, sono tra i pezzi più preziosi della collezione.
  • dal cinquecento all’ottocento: Dipinti di grande formato, sculture lignee, talvolta conservate per frammenti, costituiscono il nucleo principale della seconda sezione del Museo. Si tratta di una preziosa testimonianza di arte e fede degli ordini religiosi e delle confraternite, sulla scia di una rinnovata sensibilità suggerita dalla Controriforma, e del ruolo crescente della moderna borghesia cittadina nella committenza di opere sacre. Conferiscono lustro alla sezione la malinconica Maddalena di Cesare Fracanzano e il Volto Santo di sensibilità fiamminga.
  • l’azione dei vescovi: Gli oggetti nella terza sezione attestano la committenza dei Vescovi della Diocesi tra Ottocento e Novecento per conferire solennità alle celebrazioni liturgiche. Tra paramenti sacri, preziosi piviali pontificali, argenti e reliquiari, brilla la preziosa Stauroteca che accoglie uno dei frammenti della Vera Croce. Un evidente filo conduttore tra la Sicilia e la Puglia, due terre legate dall’amore del Grande Imperatore Federico II Di Svevia – Stupor Mundi. L’uomo che con la cultura, e non con le armi a saputo conquistare il mondo e unire i popoli.

venerdì 30 Luglio 2021

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