Cultura

Quando Mussolini si fermò ad Andria

La Redazione
michele lomolino storico locale
Michele Lomolino, storico locale ci regala una autentica "chicca" tratta dalla sua ultima fatica letteraria "Andria, dalla Bella Epoque al Fascismo"
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In esclusiva per i lettori di AndriaLive pubblichiamo un estratto del libro "Andria, dalla Belle Epoque al Fascismo" di Michele Lomolino disponibile a breve nelle librerie.
Un ringraziamento all'Amico Michele Lomolino, storico locale ed amante autentico di Andria, per questo piacevole "regalo" che ci auguriamo sia foriero di altre belle pagine di storia locale, che pubblicheremo sulla nostra testata. 

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Il 12 settembre del 1912 giunse nella nostra città un anticlericale, anarchico social-rivoluzionario, con abiti dimessi e cappello a cencio: si chiamava Benito Mussolini.

Fresco vincitore del 13° Congresso Socialista tenutosi a Reggio Emilia, Mussolini fu inviato dal partito in Puglia per alcune conferenze. Per la prima volta al Sud vagò, passando quasi del tutto inosservato, per la città di Trani: fu aiutato da Giacinto Francia, avvocato e simpatizzante socialista.
Giunto ad Andria a bordo di un traino, visitò la “Casa del Popolo per la Lega dei Contadini” e tenne un comizio in piazza Porta la Barra: salì su di uno scanno per avere maggior visibilità dinanzi ad una folla accorsa da “Cirillo” e “Grotte”, quartieri “rossi”. Nel suo comizio Mussolini chiamò Andria “la leonessa rossa del Mezzogiorno”: la Lega di Andria aveva al tempo oltre 4.000 iscritti.

Dopo la manifestazione i socialisti andriesi offrirono a Mussolini un pranzo alla trattoria di Emanuele Carbonara, conosciuto più comunemente con il nome di “Spacchett”, che si trovava in via Ugo Bassi 58. Il figlio di Carbonara, Vincenzo, insegnante, era un dirigente socialista:  partecipò come delegato al Congresso Socialista di Ancona, preludio della “Settimana rossa” del 1914. 

Mussolini trascorse la notte in via Giannotti 5, in casa di un impiegato comunale simpatizzante socialista, Francesco Di Molfetta, chiamato “la rr-zool”. Il mattino seguente al momento della partenza i socialisti andriesi fecero una colletta per fargli proseguire il viaggio, che lo condusse prima a Corato e poi a Gioia del Colle.

Al suo ritorno a Forlì Mussolini scrisse a Prezzolini: “Credevo di trovare tutt’altro popolo e tutt’altro paese. Sono lieto di essermi ricreduto”.
Su ”L’Avanti” del 1 ottobre Mussolini commentò il suo viaggio in Puglia: “Il mio recente e rapido giro di conferenze nelle Puglie mi ha offerto l’occasione di raccogliere sul luogo e di studiare gli elementi e  gli aspetti della situazione politico- elettorale in vista delle prossime elezioni a suffragio allargato. Ora io credo di non ingannarmi e di non ingannare, affermando che l’attesa del primo esperimento del suffragio quasi universale è-specie nelle masse agricole di Puglia-grandissima, vorrei dire spasmodica. E le ragioni sono evidenti. Il popolo delle Puglie – popolo forte, laborioso, economicamente progredito (grazie in parte, all’emigrazione) è un popolo politico, cioè portato ad interessarsi e ad appassionarsi della vita pubblica (municipale e parlamentare). Questa passione è favorita dall’agglomerarsi della popolazione agricola nelle grandi città del contado.
Ma a questo urbanesimo agricolo che affina la coscienza e la responsabilità civica e travolge quindi anche i contadini nel girone delle competizioni politiche, bisogna ricordare che la Puglia è una terra di grandi tradizioni democratiche.
La storia moderna delle Puglie è un calvario delle “stazioni” insanguinate, come quello di  Giudea. La lotta fra la enorme maggioranza dei contadini privi del voto, e le esigue minoranze detentrici del potere grazie al suffragio ristretto, ha preso sovente l’ampiezza e la tonalità della tragedia. Ogni paese ha le sue vittime. Ad Andria, città di 60.000 abitanti, città clericale (ha parecchie centinaia di preti), ma dove però i contadini hanno eretto la Casa del Popolo; ad Andria il 31 luglio 1910 due giovani leghisti caddero uccisi e parecchi altri rimasero feriti, per difendere, come sta scritto sulla lapide commemorativa, “la libertà di voto per tutti”.
Ritengo tuttavia che i risultati del suffragio allargato nelle Puglie saranno la prova della matura coscienza politica e civile di quel popolo il cui progresso è stato fin qui danneggiato dal governo accentratore e corruttore.
E’ un popolo che ha trovato e trova in sé la forza della propria elevazione spirituale e materiale. E’ un popolo che ha la febbre del lavoro. Popolo dunque, non plebe”.

 

lunedì 2 Aprile 2012

(modifica il 4 Agosto 2022, 3:02)

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torello27
torello27
12 anni fa

Piccola correzione la casa di Vicenzo Carbonara era al civico 76 di Via Ugo Bassi la locanda era presente al piano interrato con ingresso al civico 78 (dove c’e’ un gioieliere piano terra).

venanzio
venanzio
12 anni fa

Complimenti al Lomolino. Autore di libri molto interessanti sulla storia della ns città, di facile lettura e pieni di notizie storiche che appassionerebbero ogni andriese che ha un briciolo di interesse per il ns recente passato. Sarebbe utile che la cittadinanza lo conosca meglio organizzando una “conversazione pubblica” con esposizione di foto e documenti, sostenuta dall’amministrazione e dall’assessore. Bravo.

torello27
torello27
12 anni fa

Piccola correzione la casa di Vicenzo Carbonara era al civico 76 di Via Ugo Bassi la locanda era presente al piano interrato con ingresso al civico 78 (dove c’e’ un gioieliere piano terra).

venanzio
venanzio
12 anni fa

Complimenti al Lomolino. Autore di libri molto interessanti sulla storia della ns città, di facile lettura e pieni di notizie storiche che appassionerebbero ogni andriese che ha un briciolo di interesse per il ns recente passato. Sarebbe utile che la cittadinanza lo conosca meglio organizzando una “conversazione pubblica” con esposizione di foto e documenti, sostenuta dall’amministrazione e dall’assessore. Bravo.

Saverio Cortellino
Saverio Cortellino
12 anni fa

Leggo dall'articolo che Mussolini giunse ad Andria il 12 settembre 1912 e tenne un comizio. Il mattino seguente parti per Corato e Gioia del Colle. Nell'edizione milanese dell'Avanti del 26 settembre 1912 è scritto: Ci mandano da Andria 24. Benito Mussolini ha parlato oggi riportando un vero successo …Una folla enorme ha applaudito entusiasticamente …
Va presa per buona la data dello storico Michele Lomolino o quella riportata sull'Avanti? Avrei piacere di parlare con il sig. Lomolino anche per ulteriori ragguagli in merito. Grazie