Cultura

Andria, ritornerai!

La Redazione
Uno studente dedica una poesia d'amore alla nostra città, con la speranza che si rialzi presto dalla crisi dettata dal Coronavirus
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In questo periodo ricco di emozioni e momenti contrastanti, giungono notizie di vario genere: richieste di aiuto, informazioni, riflessioni, testimonianze e messaggi di speranza. Oggi, aprendo la posta della redazione, come avviene normalmente, leggo dei versi. Un breve ma intenso componimento dedicato alla città di Andria, scritto da Luca Fatone. Un ragazzo di 15 anni, frequentante la classe seconda dell’Istituto Agrario Lotti Umberto I, che è andato oltre ogni aspettativa della sua docente di Italiano e Storia.

Luca avrebbe dovuto scrivere, come tutti i suoi compagni, una poesia che racchiudesse i pensieri e le sensazioni legate al tempo storico in cui viviamo, e la speranza di poter rivedere la propria città “come una volta, ma più forte di prima”. Luca ha fatto breccia nel cuore dell’insegnante, e non solo.

La sua poesia per Andria descrive la tacita sofferenza e il silenzio assordante di una città, che, negli ultimi anni è diventata punto di riferimento di tanti ragazzi provenienti anche da zone limitrofe e che ora attende con ansia di tornare a sorridere, ad ascoltare la musica, a inebriarsi di quell’allegria provocata spesso da buffi schiamazzi ed episodi ricchi di colore e divertimento.

Non dimentichiamo che le vittime del covid-19 sono anche i giovani, che hanno dovuto chiudere nelle loro camerette la libertà, la voglia di stare con gli amici, i primi innamoramenti, la sofferente ma ora ricercata quotidianità scolastica, fatta di incontri, scontri, scoperte, relazioni e di tanti momenti fondamentali per il benessere psico-fisico e la formazione della generazione futura, che sarà, e dovrà essere, la salvezza dell’umanità.

Sicuramente in molti apprezzano e amano farsi coccolare dalle attenzioni e dalla presenza costante dei genitori, ma gli adolescenti – scalpitanti e spesso intrattenibili – stanno sprofondando in una insolita depressione, che, se non supportata, rischia di dilagare in un malessere che potrebbe generare in incomunicabilità e frustrazione.

Nonostante la distanza, gli insegnanti sono chiamati a essere in prima linea, per dimostrare vicinanza agli alunni che, ora più che mai, hanno bisogno del sostegno, di parole di conforto, di punti di riferimento e anche di regole.

«Abbiamo abbracciato la cultura del mettersi in gioco, dello sporcarsi quotidianamente le mani, di sperimentare nuove opzioni metodologiche, senza desuete disquisizione teoretiche per potere poi, a ciclo concluso, valutarne pienamente gli effetti ed i risultati. Sono sicuro, conoscendo la nostra comunità scolastica, che riusciremo a vincere anche questa sfida culturale, sociale e didattica attraverso uno spirito coeso e partecipativo. Senza tralasciare, nel contempo, quegli aspetti meramente formali che oggi, più di ieri, necessitano di massima attenzione», afferma il prof. Pasquale Annese, Dirigente Scolastico dell’I.I.SS. R. Lotti – Umberto I di Andria.

«I ragazzi stanno acquisendo sempre più la consapevolezza di quanto sia importante far parte della comunità scolastica, in quanto luogo per stare insieme, per condividere esperienze e conoscenze, per stringere relazioni e creare momenti di confronto e di crescita. E tra una video lezione e l’altra, l’empatia e il desiderio di andare oltre la didattica fanno emergere capacità e talenti, spesso celati dietro volti timidi e sorrisi sommessi. Potere rivelatore affidato alla poesia, che può diventare un mezzo terapeutico per dare voce al proprio cuore», dichiara la docente Graziana Lamesta.

UN GIORNO RITORNERÒ

Ritornerò, certo che lo farò.

In questa landa di asfalto deserta

la mia mente si attiva e si rammenta

la gioventù della città che saliva,

ed il mercato che di merci si riempiva.

Ma la realtà è questa

ricordiamo però che alla fine si farà festa.

Luca Fatone, 2G dell’I.I.S.S. Lotti – Umberto I, Andria

sabato 4 Aprile 2020

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Giovanna Melillo
Giovanna Melillo
4 anni fa

So bene, cosa significa essere genitori di adolescenti che soffrono stare lontano dai loro amici .Reclusi nelle loro camerette ,non vogliono sentir ragioni …e ogni argomento che si voglia parlare sembra essere vano!

Maria P.
Maria P.
4 anni fa

Come dire: #Andriatuttobene

Alfredo russo
Alfredo russo
4 anni fa

Se la gente non sta in casa non si riprenderà propio niente e chiacchiere non c'è ne

Gino dino
Gino dino
4 anni fa

Bravo giovanotto hai un futuro davanti a te

Maurizio montingelli
Maurizio montingelli
4 anni fa

Uninvitoalle forze dello ordine ad intensificare i controlli c e troppa gente in giro e senza mascherine e guanti.

Graziana Capozza
Graziana Capozza
4 anni fa

È davvero realistico e allo stesso tempo surreale ciò che ci sta accadendo in questo lungo e intenso periodo. La tristezza è causa di smarrimento, desolazione ,sconforto . La cosa triste è che siamo proprio noi giovani a percepirla nel profondo, con serietà e intelligenza, buon senso e civiltà ,rispettando tutti,dal piccolo all'anziano. Siamo “piccoli d'età ” ma possiamo Uscircene restando uniti A CASA . Viva l' ARTE ❤????.