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Al via campagna di verifica su esposizione prezzi vendita, sacchetti degradabili e commercio abusivo

la redazione
L'assessore Troia: «Si confida sulla collaborazione fattiva di tutti gli operatori nell'interesse comune sia degli avventori che degli stessi esercenti»
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«Ad alcuni mesi dall’insediamento della nuova amministrazione e dopo aver avviato una serie di interlocuzioni con le associazioni di categoria nell’ottica del pieno supporto al fine di evitare interventi repressivi, ed utilizzando invece il dialogo e la collaborazione, è ormai tempo di adoperarsi – spiega l'assessore alle Attività Produttive, dott. Cesareo Troia – e mettere a regime le attività di controllo sul rispetto delle regole e delle normative.

Pertanto questo assessorato intende procedere ad alcune verifiche partendo dalla obbligatorietà per l’esposizione dei prezzi alla vendita, per l’utilizzo dei sacchetti biodegradabili e quelle per le misure consentite sull’esposizione all’aperto dei prodotti alimentari.

La Direttiva 98/6/UE, recepita dal Codice del Consumo, D.Lgs. 206/2005, agli articoli 14-17 prevede espressamente l’obbligo di esposizione dei prezzi sui prodotti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all’ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell’esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati. Dunque in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico deve essere indicato, mediante l’uso di un cartello o con altre modalità idonee allo scopo. Questo aspetto, oltre ad essere un obbligo, rappresenta anche un’opportunità per i commercianti: infatti, i clienti apprezzano soprattutto la serietà, la correttezza e la trasparenza di un esercizio commerciale e sono infastiditi dalla difficoltà nell’avere informazioni, dall’inefficienza, dall’imprecisione e dalla confusione.

I commercianti che non rispettano l’obbligo dell’esposizione dei prezzi sono puniti con una sanzione amministrativa da 516 euro a 3.098 euro.

Oltre ai negozi, anche i ristoranti devono rendere visibili i costi delle pietanze sia sul menù che all’esterno del locale sul tabellone posto all’ingresso. Questo vale anche in riferimento al coperto e al pane che deve essere riportato per iscritto all’interno del menù. Per i ristoranti, in aggiunta all’indicazione del prezzo, devono essere riportate le informazioni sugli ingredienti utilizzati nei piatti serviti, sull’uso di cibi surgelati o congelati e sulla presenza di ingredienti allergenici.

Lo stesso dicasi per i sacchetti. La legge impone, tra le altre cose, di utilizzare, a partire dal 1° gennaio 2018, sacchetti biodegradabili e compostabili per confezionare alimenti sfusi nei supermercati e nelle rivendite alimentari a cui tutti devono attenersi, il che oltre a rappresentare un segno di civiltà e rispetto della legge è un aiuto sostanziale all’ambiente.

Inoltre sarà posta l’attenzione necessaria verso coloro che, abusivamente, occupano posti fissi rispetto all’autorizzazione di ambulanti itineranti e alla normativa di esposizione dei prodotti agro-alimentari all’aperto in ordine al regolamento sull'occupazione di suolo pubblico oltre che a quello igienico espositivo perché l'ortofrutta all’aperto è suscettibile di deterioramento e peggioramento qualitativo da parte degli agenti atmosferici e delle sostanze inquinanti, con possibili effetti negativi sulla salute dei consumatori.

Si confida dunque – conclude l'ass. Troia – sulla collaborazione fattiva di tutti gli operatori nell’interesse comune sia degli avventori che degli stessi esercenti».

giovedì 14 Ottobre 2021

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Giovanni Marasciuolo
Giovanni Marasciuolo
2 anni fa

Perché non vi occupate anche degli automobilisti, con zero educazione stradale, quasi il 90% degli automobilisti andriesi non rispetta niente, stalli delle forze dell'ordine, stalli per bus di linea.. discesa disabili, strisce pedonali ed ancora…anarchia più totale, e tutto questo grazie ad un amministrazione ( gli addetti a tale compito) assente e non capace del compito che gli è stato assegnato!!!

Franco
Franco
2 anni fa

Una pessima abitudine che andrebbe (anzi andava) semplicemente sanzionata. Se aspettiamo la “fattiva collaborazione” degli interessati stiamo freschi.