Il 23 e 24 maggio doppio nuovo appuntamento del Festival della Legalità, in collaborazione con la Prefettura Barletta Andria Trani e la Questura, in occasione del trentennale della strage di Capaci, in cui il Giudice falcone, sua moglie e tra membri della scorta morirono tragicamente per volere di mafia. Storia che purtroppo ebbe a ripetersi di lì a poco, dove vittima fu il giudice Borsellino, unitamente a 5 agenti dello Stato.
«Mafia violente e spietata, avvezza a tinteggiare di rosso strade, luoghi e persone. Il rosso del sangue. Quel 23 maggio del 2022 è memoria di tutti, come il successivo 19 luglio – ha dichiarato la Sindaca Giovanna Bruno. Abbiamo affidato ad alcune realtà giovanili della nostra Città l’ideazione dei due eventi, perché ci preme capire cosa i giovani di oggi sappiano di quella stagione mafiosa, cosa pensano sia oggi la mafia e come, purtroppo, continui a permeare il nostro quotidiano. Abbiamo anche inteso aderire all’iniziativa Anci Nazionale, con i sindaci di tutta Italia che alle 17.57 del 23 maggio indosseranno il tricolore ed osserveranno 1 minuto di silenzio. Poi, ancora, la collaborazione con le scuole Falcone-Borsellino del circolo Rosmini, i cui allievi hanno fatto un percorso di cittadinanza attiva sui temi della mafia e della legalità.
L’invito alla cittadinanza è quello di esporre un lenzuolo bianco nella giornata del 23 maggio, per ricordare Palermo-Capaci 30 anni or sono. L’invito è anche a presenziare al moneto comunitario serale presso l’Oratorio Salesiano, unitamente alle scuole, associazioni e gruppi che hanno accolto l’invito. Ed, infine, l’appuntamento è per il 24 maggio, presso la Biblioteca Comunale, per la presentazione di un libro di Angelo Jannone, in collaborazione con il Forum dei Giovani e l’associazione Libera di Andria».
La Sindaca Bruno ha precisato: «La mafia esiste, ma più forte è la rivendicazione di legalità di cui dobbiamo essere esempi e testimoni. La storia ci consegna macigni di inaudita violenza e ci impone di tenere la barra dritta nella costruzione di comunità civili e legali. Falcone e Borsellino sono memoria di tutti, non solo ricordi di pagine sbiadite. La mafia c’è e uccide ancora. Non facciamo finta di niente e diamo onore a chi ha versato il proprio sangue innocente per tentare di sconfiggerla».