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Niente decreto “salva-sindaci”, sfuma la possibilità di candidatura per Giorgino

La Redazione
Mattarella scioglie le Camere. Il Consiglio dei Ministri: si voterà il 4 marzo 2018
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha firmato poco dopo le ore 18 il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto di indizione delle elezioni che si terranno il 4 marzo 2018.

Nessuna deroga ai sindaci che non si sono dimessi per tempo e che vorrebbero candidarsi al Parlamento.

La questione della candidabilità di Giorgino che ha tenuto banco in questi mesi resta dunque ancora avvolta nel mistero dopo che il nostro sindaco è rimasto in carica e non ha preferito la strada delle dimissioni. Oggi il consiglio dei Ministri tra i decreti elettorali poteva prevedere anche quello che concedeva la deroga ai sindaci che non si erano dimessi (parliamo delle città che superano i 20mila abitanti), non lo ha fatto e quindi i sindaci non si possono candidare. Questo decreto doveva essere convertito dal Parlamento, che però ora non può più farlo. Mentre per l’elezione del 2013 fu fatto, nel 2012, un decreto ad hoc, convertito dalle Camere che poi furono sciolte. In pratica, allora, le Camere erano ancora in piena attività, cosa che non è fattibile oggi poiché le stesse sono state sciolte. Giochi chiusi dunque per la questione dei Sindaci che hanno deciso di rimanere in carica e non dimettersi dopo l’estate scorsa.

Viene ora da chiedersi: in mano a quale parte della coalizione di centrodestra finirà il nostro collegio uninominale? E come reagirà il nostro Sindaco in vista della campagna elettorale? Riterrà opportuno rimodulare la Giunta comunale per ridare slancio all’attività amministrativa?

giovedì 28 Dicembre 2017

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