Una valanga con un consenso plebiscitario: così si può definire l’ultima tornata elettorale, che ha visto prevalere nettamente i due candidati del Movimento 5 Stelle alla Camera e al Senato, rispettivamente l’andriese Giuseppe D’Ambrosio e il barlettano Ruggiero Quarto.
Come aveva “profetizzato” Raffaele Fitto in un fuorionda di qualche giorno fa, i collegi uninominali pugliesi (e di tutto il Mezzogiorno, in realtà) sono stati appannaggio esclusivo dei pentastellati.
Ora l’attenzione è puntata anche alla città di Andria, dove proprio D’Ambrosio ha raccolto poco meno di 29mila voti, con una percentuale del 51,63%, «un incredibile dato nel mio collegio» come da lui stesso commentato»: volendo fare un confronto col dato delle amministrative del 2015 (con tutte le differenze ovvie tra le competizioni), il deputato andriese ha visto praticamente triplicato il consenso nei confronti del Movimento, che di voti ne aveva raccolti poco più di 10mila.
Ora è Michele Coratella, candidato Sindaco nel 2015 e capogruppo consiliare a Palazzo di città, a chiedere a gran voce le dimissioni del Primo Cittadino, sulla base di questo risultato straordinario del Movimento 5 Stelle: «Un lavoro di squadra premiato: quello che è accaduto ad Andria è il segno del fatto che i cittadini si sono stancate del Sindaco e di questa amministrazione, in un comune ormai disastrato». Le dichiarazioni nel video.
Avete fatto le elezioni anche comunali ad Andria??Se Si allora la richiesta di Coratella è legittima altrimenti parla a vanvera.Ci sono state le elezioni politiche mi pare e non altro