«Salvo ulteriori sorprese, lunedì 14 Gennaio partirà il servizio mensa. Praticamente comincerà a metà anno scolastico. Chiaramente non si poteva scegliere momento migliore, dato che le informazioni, dopo le festività natalizie, stanno arrivando alle famiglie in maniera tardiva e confusa – si legge nella nota condivisa da Giovani Democratici Andria; Partecipa – Partito Democratico; LeU; Progetto Andria 3; Fronte Democratico e Libertà è Partecipazione – . Bisogna veramente essere dei sadici per creare così tanti problemi e disagi alle famiglie e dopo averle coinvolte con il famoso sondaggio – per non dire averle prese letteralmente in giro – e poi “imporre l’adesione alla mensa comunale!
Tuttavia l’amministrazione comunale ha il dovere di informare correttamente i genitori interessati del servizio che si intende offrire, perché a poche ore dall’avvio della mensa, l’ultima nota dirigenziale del settore pubblica istruzione sta generando solo caos.
La palla passa ora nelle mani dei dirigenti scolastici che dovranno decidere tra la mensa scolastica comunale o altri tipi di servizi. Andrebbe rammentato, però, che una sentenza recente del Consiglio di Stato ha riconosciuto agli alunni la possibilità di portarsi il pranzo da casa e non vi è alcun obbligo per le famiglie di aderire alla mensa scolastica comunale.
Il Consiglio di Stato ha riconosciuto il pranzo da casa come forme allargata del diritto allo studio che non può essere in alcun modo limitato.
Chi, in queste ore, sta sostenendo il contrario farebbe bene a riconsiderare la propria opinione.
Si invita, pertanto, l’amministrazione comunale nella persona dell’assessore al ramo a riformulare la nota delle ultime ore. Non è vero che non vi può essere “commistione” tra pasto domestico e pasto fornito dalla ditta appaltatrice. È vero, invece, che le famiglie possono scegliere liberamente la formula migliore e la scuola deve assicurare una pari condizione di fruizione per tutti gli studenti. Attendiamo fiduciosi.
E una vergogna
Bellissimo articolo… Come posso fare valere il diritto di mio figlio allo studio se la scuola mi impone o le tariffe della mensa comunalen o l uscita anticipata del bambino che dovrà restare a scuola solo per tre ore…a diffidenza di chi accetta la mensa che potrà uscire alle 16 e partecipare alle attività scolastiche… Questo nn è giusto ed è discriminante…
A che punto siamo arrivati ( alla mensa dei bambini) vuol dire che sono senza cuore. Una persona disoccupata che non può come deve fare?