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La Commissione di Garanzia del PD sottopone il caso “Vitanostra” agli organi provinciali e regionali

La Redazione
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La commissione di Garanzia cittadina si esprime sul caso "Vitanostra"
La commissione all'unanimità ha deciso di rimandare la questione alle altre commissioni che hanno un potere sanzionatorio dal punto di vista disciplinare
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Si è riunita, lo scorso 3 gennaio ’19, la Commissione di Garanzia del Partito Democratico all’indomani degli atteggiamenti non proprio coerenti con la linea di partito del consigliere comunale Salvatore Vitanostra.

Della commissione di garanzia cittadina fanno parte l’avv. Giangregorio De Pascalis, il Segretario Giovanni Vilella, l’arch. Emanuele Sarri e la dott. Rosalba Lasciarrea. Una riunione che ha dato seguito al ricorso e alla segnalazione del segretario cittadino del partito, il dott. Giovanni Vurchio il quale, al fine di esaminare il contegno serbato dal Consigliere Comunale del Partito, Salvatore Vitanostra, nel corso dell’ultima assemblea consigliare cittadina del 21 dicembre 2018 quando, lo stesso, nonostante fosse stato più volte stigmatizzato il mal governo della maggioranza locale, ha di fatto, consentito all’amministrazione di centrodestra di evitare una sconfitta politica inesorabile ed ha consentito di approvare la delibera riguardante le municipalizzate, rivestendo il ruolo di “stampella” della maggioranza.

«Il Consigliere Vitanostra decideva, arbitrariamente, di restare in aula ed astenersi dalla votazione, consentendo il mantenimento del numero legale ed alla maggioranza di sopravvivere nonostante le forti spaccature interne e la inesistenza di un lineare e condivisibile indirizzo politico — amministrativo. Giova evidenziare che – si legge nella relazione della commissione di Garanzia cittadina del PD -, già nel mese di giugno 2018, il Consigliere Vitanostra assumeva analogo comportamento. Inoltre nel mese di novembre il Vitanostra, a margine di un incontro pubblico, organizzato dal PD locale, a seguito di relazione del prof. Sabino Fortunato e vari interventi tecnici finalizzati a rendere edotta la cittadinanza (che ha partecipato copiosa all’evento) del gravissimo stato di dissesto, irreversibile, amministrativo-finanziario in cui era stato ridotto il Comune di Andria (si trattava e tratta di uno stato di predisse sto conclamato) interveniva dando atto di tale situazione e auspicando, per il futuro, la necessità di un duro contrasto alla amministrazione da mettere in minoranza e costringere alle dimissioni. Nella occasione, tale necessità, veniva rappresentata anche dagli altri consiglieri comunali presenti.

Appare evidente che il comportamento tenuto da Vitanostra in occasione del menzionato Consiglio Comunale confligge oltre che con la volontà espressa dal gruppo Consigliare del Partito Democratico – che aveva, all’uopo, stabilito di allontanarsi dall’aula per non consentire il raggiungimento del numero legale e far venir meno la maggioranza, anche con le linee e battaglie politiche che hanno contraddistinto il Partito Democratico a fronte della già evidenziata disastrosa e fallimentare amministrazione della città da parte del centrodestra locale. L’astensione (e non il voto contrario) inoltre, rappresenta un atto di rottura e collisione con la condotta del gruppo Consigliare del Partito Democratico sin a quel momento adottata. Il tutto creando confusione nella opinione pubblica con consistente danno alla immagine del partito.

Trattasi di comportamento contrario ai principi statutari ed etici del Partito Democratico ed, in particolare, a quelli sanciti ai punti 3 e 4 del Codice etico nella parte in cui prescrive all’associato del Partito Democratico di “rispettare percorsi decisionali partecipati, trasparenti, motivati, rispettosi del pluralismo di posizioni politiche trasparenti”, nonché di sostenere la vita e le direttive del Partito.

Preso atto che tali violazioni, ad avviso della presente Commissione, meriterebbero il vaglio da parte delle Commissioni di Garanzia superiori (Provinciali, Regionali e Nazionali) affinché le stesse possano esercitare, nella eventualità, il potere sanzionatorio disciplinare proporzionale al danno di immagine arrecato al Partito, la Commissione ha deliberato all’unanimità di inoltrare copia del presente verbale alle Commissioni Provinciali, Regionali e Nazionali di Garanzia consentendo a tali organi, una volta espletate le incombenze procedurali, l’esercizio delle prerogative sanzionatorie di loro competenza.

«Mi preme ringraziare la commissione di garanzia cittadina per l’operato svolto – commenta il segretario cittadino del PD, Giovanni Vurchio -. La stessa ha esaminato gli atteggiamenti del consigliere dissidente e hanno tirato fuori una serie di comportamenti non proprio composti rispetto a quelli che avrebbe dovuto tenere in qualità di consigliere comunale facente parte del nostro partito. La commissione all’unanimità ha deciso di rimandare la questione alle commissioni provinciali, regionali e nazionali che hanno un potere sanzionatorio dal punto di vista disciplinare. Noi, quello che c’era da fare lo abbiamo.

Per la prima volta abbiamo messo in atto questa operazione a dimostrazione dell’area di cambiamento all’interno del Partito Democratico cittadino e soprattutto nel rispetto dei valori etici, morali che ogni consigliere comunale deve avere sia nei confronti dello stesso partito che nei confronti dei cittadini e a maggior ragione degli elettori».

sabato 12 Gennaio 2019

(modifica il 2 Agosto 2022, 13:56)

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