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«Centro di aggregazione Fornaci: emblema del diffuso sistema di governo che ha fatto acqua ovunque»

La Redazione
Avv. Giovanna Bruno: «Pista di pattinaggio, mercato rionale di S. Valentino, Centro Dopo di Noi, ex macello, largo Grotte, PRU di San Valentino, bike sharing, ecc… Per ognuna di queste opere , nessun beneficio per la città»
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L’avv. Giovanna Bruno, consigliere comunale Progetto Andria – PD, interviene ponendo l’attenzione sulle grandi opere “incompiute” dall’attuale governo cittadino guidato da Giorgino. Il centro di aggregazione Fornaci come emblema del totale decadimento delle tante opere inaugurate e mai effettivamente utilizzate. La consigliera di opposizione sottolinea altresì lo svuotamento degli uffici comunali (lasceranno l’incarico di dirigente agli Affari Generali, la dott.ssa Laura Liddo che continuerà la sua carriera in Regione Puglia; il funzionario ai servizi sociali, la dott. Riccarda D’Ambrosio e con molta probabilità anche altri ndr). Un quadro non proprio felice per la gestione della macchina amministrativa che, ricordiamo, viaggia in pre-dissesto.

Una nota pungente, quella dell’avv. Giovanna Bruno che auspica, per il bene della città, la fine di questa agonia politica e amministrativa:

«Se capiti nel quartiere Fornaci o per una puntatina alla ASL Bt o per commissioni di altra natura, ti accorgi quanto male fa quel pugno al cuore rappresentato dal Centro di Aggregazione mai attivato, anche se paradossalmente più volte pomposamente inaugurato dall’amministrazione Giorgino.

No, non è uno scherzo: proprio così. Cerimonie in grande stile, annunci, proclami di imminente apertura e affidamento dei servizi. Ma mai nulla di concreto. Poi, di fronte a rimostranze dei consiglieri di minoranza che hanno presentato interpellanze in Consiglio Comunale o di fronte a interrogativi posti dagli organi di stampa, in risposta solo una caterva di scuse e di rimandi, scaricando sempre la colpa ad altri: ora di qualche fornitore per i mancati allacci, ora dell’impresa esecutrice dei lavori che ha abbandonato l’opera, ora del collaudatore che è latitante, ora di chissà chi o che altro.

Insomma, in buona sostanza il fatto è che quell’area, non certo voluta e progettata da questa amministrazione di centro-destra ma derivante dal passato, non ha proprio buona sorte.

E così, invece che essere un’opera strategica di riqualificazione, un centro polivalente di incontro, uno spazio aggregativo, è solo un cumulo di macerie e un proliferare di piante ed erbe spontanee che rovinano ulteriormente quanto, con denaro pubblico, era stato realizzato.

Che dire? Che si tratta di un format già visto, un copione stantio. Infatti, a ben ragione, si può usare questo del Centro di Aggregazione Fornaci come emblema di un diffuso sistema di governo che ha fatto acqua ovunque. Certo, perché la stessa sorte, ahi noi, capita a tante altre opere pubbliche, sempre derivanti dal passato, sempre magnificamente e ripetutamente inaugurate dalle varie amministrazioni Giorgino, ma mai realmente rese fruibili alla Città – continua l’avv. Giovanna Bruno -. L’elenco è lungo: pista di pattinaggio, mercato rionale di San Valentino, Centro Dopo di Noi (ex Polivalente per Anziani), ex macello, largo Grotte, PRU di San Valentino, bike sharing, ecc… Per ognuna di queste opere la storia è diversa, ma la conclusione è identica: nessun beneficio per la Città, nessuna riqualificazione reale, nessuna progettualità completata e funzionante.

Cosa gravissima è che rispetto a questo desolante quadro, il livello di interlocuzione con gli amministratori locali di centro-destra è inesistente: niente più commissioni consiliari, niente Consigli Comunali (tranne quelli indifferibili, convocati di urgenza e per evadere le urgenze!), niente dibattito politico. Solo un quotidiano riposizionamento e gioco di forze tutto interno alla maggioranza di centro-destra.

La situazione non migliora se si pensa al rapporto con gli uffici. Gli uffici?! Forse dovremmo dire: quello che resta degli uffici: causa il pre-dissesto o causa la brutta aria che tira a Palazzo San Francesco, gli uffici sono in smobilitazione quotidiana. A brevissimo alcuni dirigenti e/o funzionari cruciali approderanno (giustamente) in altri lidi; altri dirigenti e dipendenti sono prossimi al completamento della loro carriera professionale, altri ancora smaniano dal desiderio di migrare verso ambienti di lavoro più sereni e produttivi.

Insomma, a cascata, ecco lo sgretolamento di un governo cittadino. Un governo che ha prodotto danni economici incalcolabili per le prossime generazioni e che si è macchiato di aver spento le speranze di una comunità che ha creduto nel cambiamento, ma che è stata raggirata a più riprese.

Che altro aggiungere? Nulla, assolutamente nulla – chiude l’avv. Bruno -. Solo confidare che cali quanto prima il sipario su questa triste storia».

sabato 9 Marzo 2019

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Giovanni Alicino
Giovanni Alicino
5 anni fa

Si dimentica la struttura nella villa comunale che è stata sistemata ma è in abbandono. A vederla ci sarebbe da intervenire nuovamente. Vergognosa AMMINISTRAZIONE.