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Tangenziale Ovest, Giorgino: «L’opzione migliore? Rimodulare l’opera e quindi i fondi»

La Redazione
Il primo cittadino, nonché presidente della provincia Bat, interviene sulla questione illustrando l'iter procedurale che dal 1993 ha portato ai giorni nostri
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Tangenziale Ovest, interviene il sindaco tramite una conferenza stampa per illustrare l’iter procedurale che ha portato ai giorni nostri:

«Il progetto è stato approvato all’epoca dal consiglio comunale nel 1991/92. Progetto che originariamente prevedeva l’appalto dei lavori dell’impresa De Corato per quanto si attiene sistema di ammodernamento dell’ ex Statale 98. La delibera fu votata a cavallo tra l’adozione del piano regolatore generale del 1991 e la sua definitiva approvazione avvenuta nel 1995. Succede che l’impresa de Corato fallisce e quindi si bloccano i lavori di ammodernamento e le operazioni di esproprio. C’è, sostanzialmente, un periodo di stand by che va fino al 2003.

Nel quadriennio 2003-2007 quell’opera rientra tra i finanziamenti CIPE finanziati a livello statale. È, questa, l’unica opera insieme all’interramento ferroviario ad essere finanziata. Si vota nel 2009 per la nuova provincia BAT e quel finanziamento, attraverso l’allora ministro Raffaele Fitto, viene recuperato e candidato ottenendo il finanziamento. C’è da dire che dal 1993 fino al 2009 non c’è stato nessuno nella città che ha avanzato criticità rispetto a quel progetto, che è rimasto tale e quale.

Dopodiché, nel 2010, Raffaele Fitto ha la gestione dei fondi CIPE e quindi la provincia Barletta-Andria-Trani, nel luglio 2011, approva il progetto preliminare di quell’opera chiamata “Tangenziale Ovest”. In quella circostanza oltre al presidente della provincia Francesco Ventola erano presenti i consiglieri Marcello Fisfola e Sabino Troia, che approvavano il progetto. Sia io che Ventola facciamo anche una conferenza stampa in cui Ringraziamo il ministro Fitto dei finanziamenti ottenuti che consistono nella realizzazione di 3 lotti di lavoro: il primo che riguarda l’ammodernamento delle ex 98 che vada Canosa fino all’incrocio di Monterosso; il secondo lotto dei lavori che va dall’incrocio di Montegrosso fino al ponte di “De Lucia” e il terzo Lotto, quello che riguarda la tangenziale ovest, che non riguarda l’ampliamento dell’esistente ma una nuova bretella. Il comune di Andria, per i primi due Lotti approva tempestivamente la variante. Rispetto al terzo lotto (all’epoca assessore comunale all’Urbanistica Luigi di Noia), registra che mancavano la “VIA” e la “VAS” (Valutazione Impatto Ambientale) e (Valutazione Ambientale Strategica), e quindi fa una formulazione la provincia che nel frattempo aveva l’obbligo di cantierizzare nell’arco di sei mesi per non perdere il finanziamento; non attende dunque la variante urbanistica da parte del comune. Il progetto viene prima aggiudicato provvisoriamente, poi definitivamente. Nel frattempo il comune di Andria chiede che venga acquisita la “valutazione ambientale strategica” e c’è un rimbalzo continuo tra il comune di Andria e la provincia per cercare di chiarire la questione. A seguito dell’approvazione da parte della provincia del Piano territoriale provinciale, per il quale quell’opera è inserita nel piano regionale dei trasporti, tra i 2015-2016 la Regione Puglia con una “inversione a U” inserisce quest’opera nel piano regionale dei trasporti. Questo comporta che essendo l’opera inserita nel piano regionale dei trasporti non deve più scontare la valutazione ambientale strategica quindi, completato l’iter, si avvia una conferenza di servizi indetta dalla Provincia per cercare di chiudere il procedimento. La Soprintendenza solleva una serie di questioni di carattere archeologico, dopodiché la questione viene rimessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che insediatasi nel 2018, subito dopo le elezioni del 4 marzo, autorizza il proseguo dell’iter.

Con una nota Il sindaco richiamava poi quanto avvenuto dicendo che “l’opera presenta evidenti criticità, non a caso la soluzione progettuale è stata eseguita oltre vent’anni fa. Attualmente bisogna tener presente l’indirizzo di tutela del Piano paesaggistico regionale e delle componenti paesaggistiche storiche, morfologiche, ambientali, già evidenziate dalla Sovrintendenza. Si ritiene pertanto procedere ad una valutazione di scenari alternativi quindi di variante che siano meno impattanti sul territorio comunale sia dal punto di vista ambientale storico e archeologico sia dal punto di vista della tutela delle realtà produttive”. Giorgino in conferenza anticipa il tavolo tecnico con l’assessore regionale Giannini fissato per il 25 marzo alle ore 10:30 presso la Regione: «Siamo favorevoli ad un ammodernamento di quel tratto di strada. Non dimentichiamo che quel tratto ha visto tanti morti e il suo ammodernamento è un dato indiscusso. Che ci sia un finanziamento e si è tentato di variare il progetto tale da renderlo compatibile è un altro dato. Che poi ci sia un contratto sottoscritto con un’impresa che ha fatto anche una diffida al comune di Andria per cantierizzare quest’opera e cercare di attualizzarla è un altro dato certo.

L’obiettivo per un sindaco – continua Giorgino – è quello di preservare gli interessi economici dei cittadini, perché, una causa per 30 milioni di euro a danno dei cittadini non vorrei lasciarla come eredità.

Da un punto di vista politico il nostro pensiero è sempre stato coerente: noi siamo favorevoli a qualsiasi opera di ammodernamento che possa migliorare la qualità di vita e quindi il trasporto e la circolazione. L’opzione migliore sarebbe quella di mettere tutti intorno al tavolo e – siccome si sta discutendo a livello governativo della rimodulazione delle grandi opere e quindi della rimodulazione dei finanziamenti – l’ideale sarebbe salvaguardare il finanziamento e la sua procedura attraverso una variante progettuale che consenta di ammodernare quella strada e portare a compimento il lavoro. L’ammodernamento di quella strada va effettuato anche nell’ottica della realizzazione del nuovo ospedale che è stato ubicato proprio in prossimità di quella direttrice di marcia».

lunedì 18 Marzo 2019

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