Politica

Europee 2019, chi vince e chi perde. L’analisi del voto

la redazione
Inevitabili le ricadute sulle amministrative del 2020
scrivi un commento 24692

Una volta chiuse le urne e gli ultimi conteggi, è sempre tempo di analisi del voto, soprattutto con uno sguardo al livello locale.

Stando ai risultati delle europee del 2014 la crescita del M5S e della Lega è sotto gli occhi di tutti. Chi perde consensi, e non pochi, invece, sono quelli che dovrebbero essere i perni delle due maggiori coalizioni, ovvero Partito Democratico e Forza Italia.

Restando sul risultato delle consultazioni appena concluse, non sembrerebbe esserci nessuna “grande” novità su quelle che erano le previsioni.

Partiamo dal M5S che, con il suo 35,39% (quasi il doppio rispetto al risultato nazionale) si attesta, ancora una volta, come prima forza politica in città. Un risultato più o meno omogeneo in tutte le sezioni, tranne che nel quartiere San Valentino, dove, su 4 sezioni prevale solo in una, mentre nelle altre è raggiunto o superato dalla Lega. Quello dei pentastellati, oltre al risultato di un lungo lavoro di questi anni, sembrerebbe essere anche il segnale di una parte della città che avrebbe liquidato Giorgino e i suoi sodali. Ciò si rivela dall’enorme scarto tra le preferenze espresse per i candidati sostenuti dal movimento locale e le preferenze espresse per la lista. Resta, comunque, che il risultato ottenuto non è sicuramente da considerarsi come un mero colpo di fortuna.

Per la Lega, invece, che con il 25,67% (al di sotto della percentuale nazionale), arriva seconda in città, vi è da dire che l’exploit che ci si aspettava non c’è stato. Certo, il risultato positivo è da registrare, ma inferiore alle aspettative di chi ha battuto il territorio in queste settimane alla ricerca dell’ultimo consenso. Il candidato più quotato, Casanova, fa registrare più preferenze rispetto a Berlusconi, andando a ridisegnare quelli che sono i pesi specifici dei vari attori all’interno del centrodestra, o di quel che resta. Forza Italia, invece, che arriva terza con il 13,41%, ne esce con le ossa rotte rispetto alle europee del 2014, dove fece registrare il 29,54% delle preferenze espresse alla lista. Un dato, però, non potrà sfuggire. Il centrodestra unito (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) sarebbe ancora maggioranza in città.

Il Partito Democratico, infine, si attesta quarto con il 13,26% (perdendo il 18,62% rispetto alle scorse europee): la situazione non è delle più rosee. Un voto più o meno omogeneo in tutta la città, che segna una vera e propria debacle del partito di Zingaretti che, è evidente, nonostante il cambio di guardia, non è ancora percepito come “credibile e affidabile”, tanto da essere relegato a una percentuale davvero bassa per ciò che dovrebbe essere il perno centrale della coalizione di centrosinistra. Male anche +Europa e il candidato Pisicchio, sostenuto dall’area del consigliere regionale Sabino Zinni che fa registrare solo il 2,49% di preferenze alla lista e 263 preferenze al candidato. Risultati questi che, sicuramente, non faranno mancare colpi di scena e rese dei conti all’interno di un centrosinistra “irrilevante” a livello locale.

Al netto delle preferenze alle singole liste, bisogna ora verificare se l’incidenza in voti espressi sul territorio, nei confronti dei candidati che ce l’hanno fatta, si concretizzerà in vantaggi nei confronti dei supporter locali. In pratica, basterà aver garantito 1628 voti a Casanova (Lega) per garantire a Giorgino una evoluzione in vista delle regionali del 2020?

Sta di fatto che le elezioni del 26 maggio hanno ridefinito gli equilibri anche all’interno dello scenario politico locale e questo avrà ricadute anche sulle amministrative del 2020.

Tra i candidati sostenuti dai gruppi locali entrano nel Parlamento europeo: Gemma, Ferrara, Pedicini, D’Amato, Adinolfi, Furore (M5S), Casanova, Caroppo (Lega) e Cozzolino (per il PD, sostenuto solo dall’avv. Laura di Pilato). Restano fuori l’europarlamentare uscente Elena Gentile (sostenuta da tutto il “PD andriese”), Alfonso Pisicchio (sostenuto dal gruppo del consigliere regionale Sabino Zinni) e Sergio Silvestris (sostenuto da Forza Italia).

lunedì 27 Maggio 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti