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SP 2 di Andria, Marmo e Zinni: «Ancora una volta “no” alla bretella»

La Redazione
«Un'opera che per noi, lo ribadiamo, non corrisponde a un'esigenza della comunità e va annoverata fra quelle decisamente ‘inutili'»
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«Nei giorni scorsi sono partiti i lavori di manutenzione del ponte di contrada Martinelli, che attraversa la tangenziale di Andria: la provincia ha tardato due anni per mettere in sicurezza un’opera pericolante, così come accade per altre infrastrutture del territorio – commentano i presidenti del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo, e del gruppo di Emiliano Sindaco di Puglia, Sabino Zinni -.

Ma c’è un dato significativo: questa decisione della provincia appare in contraddizione con un altro intervento annunciato dallo stesso ente, ovvero realizzare la nuova bretella della tangenziale. Un’opera che per noi, lo ribadiamo, non corrisponde a un’esigenza della comunità e va annoverata fra quelle decisamente ‘inutili’ e qualora si realizzasse, l’attuale strada provinciale di Andria diventerebbe a tutti gli effetti di competenza del Comune. Vista la situazione finanziaria dell’ente, però, se ciò dovesse verificarsi, certamente non si avrebbero le risorse necessarie per la manutenzione della strada. Risultato? Resterebbe un’arteria abbandonata, senza opere di messa in sicurezza a tutela dell’utenza perché il Comune di Andria non riuscirebbe a far fronte ai costi di gestione.

Intanto, dobbiamo ringraziare l’assessore regionale Giannini per l’incontro convocato con i tecnici, a cui abbiamo partecipato assieme al commissario prefettizio di Andria dott. Tufariello.

Abbiamo appreso che sarà modificato il Piano Triennale dei Trasporti ripristinando l’intervento sull’attuale sede stradale.

È stata l’occasione proficua per chiedergli di intervenire sul ministero per la rimodulazione dei fondi necessari a sostenere la messa in sicurezza del tratto stradale, ovvero di un allargamento dove possibile: un intervento necessario per il territorio e per il diritto degli utenti a spostarsi in sicurezza. Siamo ottimisti».

giovedì 20 Giugno 2019

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sabino cannone
sabino cannone
4 anni fa

Arriviamo al fatidico 50 anni dall'istituzione delle regioni e ad oggi non ho capito a che c…o servono le regioni! Di una cosa sono certo prendono le addizionali regionali dagli stipendi l'Ires e l'Irap dalle aziende, le accise sul consumo di gas e benzine, le creste dalle autostrade e danno delle prebende a consiglieri regionali che non servono a niente, anzi costano più dei deputati e senatori nazionali. Ah dimenticavo sono anche degli enti inutili previsti dall'Unine Europea con il Trattato di Lisbona (organi con parere consultivi). Iattvinn!