Politica

Centro Ricerche Bonomo, Caldarone: «Politica virtuale e crisi reale»

La Redazione
«Uno dei fabbisogni strategici della nostra terra in declino è la Agricoltura innovativa, sorretta da attività di formazione di eccellenza»
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Ancora sul Centro Ricerche Bonomo: l’ex Sindaco di Andria, Vincenzo Caldarone, in un intervento sposta l’attenzione sul bisogno di innovazione del territorio e sulla necessità di una politica più lungimirante.

«Il Centro Ricerche Bonomo – scrive Caldarone – ogni tanto torna al centro di interventi pubblici, per lo più intenti a disegnare scenari e a usare parole grosse come Ricerca e Sviluppo, mentre da 20 anni degradano sia attrezzature scientifiche, ormai vecchie, che strutture di ospitalità. Le ipotesi sono virtuali, la crisi è reale. Specialmente in settori che devono rappresentare la leva per la rinascita di questo territorio: Agricoltura e turismo.

É virtuale mettere in contrasto Ricerca e Turismo; è virtuale parlare di ricerca dimenticando che è stata costituita una Fondazione attenzionata solo per i posti negli organi direttivi; è virtuale pensare ad un Ostello per la Via Appia senza ipotesi di gestione, servizi e di contesto attorno. Non è solo la fase di costruzione e di appalto che interessa, altrimenti si fa la fine del Centro ricerche.

Il finanziamento turistico è previsto in un progetto INTERREG Italia Grecia della Regione, ed incluso in un virtuale circuito turistico internazionale che riguarda la Via Appia. La Provincia possiede un patrimonio prezioso proprio a ridosso della Via Appia: la azienda Papparicotta, anch’essa in degrado e abbandono. Papparicotta ha la struttura, la location e le risorse proprio per divenire portale turistico del territorio. (Papparicotta, Via Appia, strada dei Vini e dell’olio, Montegrosso, Canosa, Canne, ecc. ecc.) a cui nessuno si dedica in modo reale, ma oggetto di interventi virtuali ogni tanto. Ed è perfettamente compatibile col progetto INTERREG.

Uno dei fabbisogni strategici della nostra terra in declino è proprio la Agricoltura innovativa, sorretta da attività di formazione di eccellenza. Faccio solo esempio: utilizzo dei droni, intelligenza artificiale e controllo digitale, tracciatura digitale dei prodotti, ricerca microbiologica, difesa genetica, conservazione e agrifood sono attività di formazione sconosciute, salvo a qualche imprenditore illuminato. Abbiamo sprecato centro ricerche, fondazione, Partecipazioni universitarie, finanziamenti pubblici, e non è servito a niente. Ma questo non significa che il fabbisogno è sparito, anzi è aumentato e si è evoluto; senza innovazione la nostra agricoltura tradizionale sarà sempre più marginale. Vicino al Castel del Monte ci sono strutture e tradizione per questo, mancano le scelte vere e le responsabilità pubbliche. Abbondano quelle virtuali, di propaganda, mancano i processi reali. E i giovani vanno via.

Al posto del lascia o raddoppia intorno ad una idea per il centro ricerche che ricerche non fa da tempo, non è meglio dedicarsi finalmente alle cose da fare, a guidare i processi e a fermare il declino? Questo è seriamente urgente per il territorio, drammatico per la nostra città. É tempo che le migliori volontà debbano dedicarsi non alla competizione della politica virtuale, ma a prendere la responsabilità di fare cose, costruire progetti, combattere la crisi reale e cercare, almeno cercare, di ridare speranza e prospettiva. Innovazione, turismo e agricoltura sono terreni di sfida concreta. Sarà su questo che si farà, se si farà, una nuova classe governante, nelle istituzioni e nella società».

venerdì 15 Novembre 2019

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